Si avvicina a grandi passi l’appuntamento con l’annuale All Star Game della NBA di Charlotte, e iniziano a prendere forma le squadre che si affronteranno nell’evento clou del week end.
E’ terminato il lungo processo di votazione cha ha visto i tifosi, i media e i giocatori esprimere le loro preferenze per i migliori cinque giocatori per Conference, divisi in giocatore di “backcourt” e “frontcourt”. I risultati sono stati in bilico fino all’ultimo, e alcuni nomi hanno fatto discutere.
Cominciamo a vedere chi sono stati coloro che si sono già aggiudicati la convocazione per Charlotte.
Ad Est, i cinque saranno: Kyrie Irving, Kemba Walker (il “padrone di casa”), Kawhi Leonard, Joel Embiid e Giannis Antetokounmpo, quest’ultimo nella veste di Capitano, visto che ha raccolto il maggior numero di voti nella Conference.
Ad Ovest i cinque sono: Stephen Curry, James Harden, Kevin Durant, Paul George e LeBron James, il più votato dell’intera NBA e quindi il Capitano.
La “Partita delle Stelle” è cambiata e se qualcuno, accendendo la Tv, si aspettasse di ammirare il classico scontro tra Eastern e la Western Conference, quello raccontato fin dagli albori della NBA in Italia dal “mitico” Dan Peterson, rimarrebbe molto sorpreso. Il nuovo format prevede che a sfidarsi siano due squadre “miste”, cioè composte da giocatori di ambedue le conference. Il 7 febbraio, naturalmente in diretta TV, ci sarà il Draft nel quale i due capitani, LeBron e Giannis, si divideranno i migliori giocatori della NBA (questi 10, più altri 14 selezionati con il voto degli allenatori). Proprio come al campetto sotto casa.
Dicevamo delle controversie legate ai prescelti. Già leggendo la lista si notano alcune sorprese rispetto alle classifiche parziali delle votazioni che fino a ieri erano la base di ogni discussione. Luka Doncic, Derrick Rose e Dwyane Wade avevano ottenuto un enorme consenso, arrivando nelle prime posizioni grazie al voto “popolare”, ma sono stati retrocessi dal voto dei giornalisti e dei giocatori, voti che pesano entrambi per il 25% del totale.
Situazione opposta quella di Anthony Davis: nel voto dei giornalisti e dei giocatori era risultato tra i primi tre giocatori di “frontcourt”, ma i pochi voti racimolati tra il pubblico lo hanno penalizzato, estromettendolo dallo “starting five” a vantaggio di Paul George.
Se la star di New Orleans non dovrebbe aver problemi a conquistare il voto degli allenatori – chiamati a selezionare le quattordici riserve – , sarà molto più difficile che Doncic, Rose e Wade possano essere convocati.
La prossima “dead line” è fissata per il 7 febbraio, data nella quale saranno comunicati i giocatori che completeranno i due roster, e ci sarà la composizione dei Team James e Team Antetokounmpo.
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