E’ caos totale in casa Pallacanestro Cantù.
Evgeny Pashutin ha lasciato la città brianzola nella giornata di martedì per tornare in Russia, il tutto senza permesso dalla stessa Acqua San Bernardo. Ieri il coach russo è stato annunciato come nuovo allenatore della sua vecchia squadra, l’Avtodor Saratov; vista la sua partenza, Cantù ha promosso nel ruolo di coach il vice allenatore Nicola Brienza, raggiunto per l’occasione da “La Provincia” e intervistato riguardo la delicata situazione:
Non me l’aspettavo, sapevo di una proposta dal club russo, ma non pensavo fosse una cosa così concreta. Martedì abbiamo pranzato insieme, parlato di Cantù, delle F8, di Cremona. Poi ho ricevuto la chiamata, era all’aeroporto e mi stava salutando. Noi siamo professionisti, questo è un presupposto importante, ma non lo vedo come un tradimento, piuttosto come una scelta professionale. Io non l’avrei mai fatto, ma mi metto nei suoi panni, un allenatore straniero ed estraneo a questa realtà.. Credo nella buona fede di Pashutin, ha dimostrato di voler bene a Cantù, ha instaurato rapporti umani incredibili, è cambiato tutto in una sera, probabilmente aveva le spalle al muro.
Infine un passaggio sulla possibilità di chiudere la stagione da capo coach:
Andrea Mauri mi ha dato in mano la squadra dicendo di portare avanti la situazione, non siamo andati oltre. Se Cantù dovesse decidere di tenermi io ne sarò onorato, per me Cantù è come una seconda famiglia. Io non sono Pashutin, non posso imitarlo, bisogna continuare sulla strada che avevamo imboccato cercando di migliorare nei piccoli difetti che avevamo.
Nel frattempo Cantù ha aperto un contenzioso con Pashutin, e Popov, sempre a “La Provincia”, dichiara che la posizione di Pashutin all’Avtodor è irregolare: qui l’articolo completo.
Fonte: La Provincia
Matteo Gualandris