Rebuilding: ricostruzione, parola molto in uso quando si parla di franchige NBA. I Los Angeles Clippers ne stanno portando avanti una che nel giro di soli 2 anni rischia di portarli in vetta alla NBA. Per il racconto sono importanti le date: il 14 giugno del 2017, i Clippers cambiano la loro struttura societaria. Finisce l’esperimento di Doc Rivers GM e allenatore della squadra e viene nominanoto Jerry West membro del comitato esecutivo, un ruolo di suggeritore e aiuto per il futuro GM della squadra che sarebbe diventato, ad agosto dello stesso anno, Michael Winger, fino a quel momento assistant GM di Sam Presti a Oklahoma City.
Dall’arrivo di West, leggenda NBA e creatore di dinastie ai Lakers e ai Warriors e GM degli ottimi Grizzlies di inizio decennio, è iniziato un sistematico smontaggio della squadra che ha portato dapprima alla cessione di Chris Paul ai Rockets nel giugno dello stesso anno e a gennaio 2018 è partito, direzione Pistons, Blake Griffin, l’uomo franchigia che l’estate prima aveva firmato un ricco rinnovo per 173 milioni in 5 anni. Lo smantellamento della squadra che era stata protagonista per alcune stagioni a Ovest è terminato la scorsa estate, quando è stato deciso di non rinnovare DeAndre Jordan, partito in direzione Dallas.
Contro le previsioni della scorsa estate che vedevano i Clippers in una stagione di transizione, coach Rivers sta conducendo la squadra ad una buona stagione che li vede ancora sopra il 50% di vittorie e all’ottavo posto a Ovest, con il proprietario Steve Ballmer che sprona i suoi per una corsa ai playoff.
West e Winger sembrano avere idee diverse, tanto dall’aver fatto partire nella sessione di gennaio Tobias Harris in direzione Philadelphia, giocatore che piace sempre molto ai tifosi NBA ma sempre poco ai GM e agli allenatori, visto che sembra sempre fare bene in ogni squadra dalla quale passa ma cambia spesso e volentieri, visto che siamo alla quinta squadra in 7 anni di NBA, nonostante ai Clippers segnasse 21 punti a partita con il 43% da 3 punti.
I Clippers guardano decisamente al futuro, con 2 slot al massimo salariale disponibili la prossima estate, quando punteranno con decisione tra due tra Kawhi Leonard (che li ha sempre messi tra le sue destinazioni preferite), Kevin Durant, Jimmy Butler e Klay Thompson. Antony Davis li ha messi nella sua lista ristretta di destinazione preferita in caso di trade. Un proprietario ricchissimo, la città di Los Angeles, un ottimo coach storicamente amato dai giocatori, un gruppo di buoni giovani (Montrezl Harrell, Shai Gilgeous-Alexander, Landry Shamet, Ivica Zubac), una serie di scelte acquisite con gli scambi (su tutte quella di Miami del 2021) che potrebbero aiutare la squadra a completare il roster, la presenza di West che resta uno degli uomini più influenti della NBA. L’estate è complicata visto che ci sono più contendenti a questi giocatori ma i Clippers sembrano decisamente pronti ad entrare in maniera stabile nella elite della NBA.