Suicidio perfetto per le Openjobmetis Varese, che cede al Paladelmauro 76-71 al cospetto della Sidigas Avellino. Dopo aver dominato una gara senza storia per i primi 20 minuti (30-53 al 20’) gli uomini di Caja commettono il fatale errore di considerare chiusa la gara, subendo un terrificante parziale di 46-18 che regala i due meritatissimi punti agli uomini di Vucinic, bravi a crederci, bravi a non darsi per vinti dopo 20 minuti da incubo in cui ai lombardi entrava di tutto e bravi a mettere quintali di garra, leggasi lotta su ogni palla vagante, ogni rimbalzo, ogni chiusura difensiva possibile trascinati da un Caleb Green califfo contro la difesa modello luna calante del secondo tempo varesino, per l’ex Sassari 19 punti e 10 rimbalzi, oltre il canestro decisivo con una danza nell’aria degna di Roberto Bolle. Ma è tutta Avellino a crederci, tra i 5 uomini in doppia cifra ok Harper a 14, ma pesano i 12 di Luca Campogrande con 3/7 da tre, e per restare in tema di giovani italiani fondamentali sono anche i 2 punti in 4 minuti di Antonino Sabatino, classe 2000 e un futuro davanti a se. Poco da salvare invece in casa varesina, che dopo 2 quarti quasi perfetti dimentica la testa in spogliatoio. Nemmeno il primo schiaffo Avellinese del terzo periodo (10-2) scuote i lombardi dal torpore anzi, gli uomini di Caja vanno in confusione mentale quasi non si aspettassero una reazione di tale portata da parte degli irpini, andando in rottura prolungata e non trovando più alcun tiro pulito, irretiti dalla difesa avellinese ma più ancora dal loro “ immobilismo” offensivo, in cui chi deve costruire subisce costantemente la difesa e chi deve finalizzare per mancanza di sicurezza sceglie soluzioni fuori dai canoni. Ciò si traduce in prestazioni al di sotto dello standard come Avramovic, 14 ma 5/15; ci si chiede cosa gli passi per la testa quando sull’ultimo attacco utile, al posto di appoggiare un facile lay up di sinistro (sua mano preferita) al tabellone cerchi il fondo della retina sbagliando, o Iannuzzi, tornato a pochi minuti in campo ma danni come la grandine, oppure Ronald Moore, non disprezzabile per tre quarti malgrado l’inversione di tendenza sulla crisi al tiro sia un miraggio (3/9) ma che perde la bussola del gioco nei momenti cruciali, collezionando le sue tre perse tutte nell’ultimo quarto, tra cui l’ultima gettata in malo modo su Scrubb in angolo con la difesa addosso, e non è la prima volta in stagione che gli succede, per cui urge una regolata forte o Varese dovrà giocoforza guardarsi intorno. Anche se poi tutto parte dalla difesa, dove i lombardi hanno subito l’esperienza degli irpini soprattutto nei momenti importanti come sottolinea anche coach Caja:
“Quando si arriva al momento che scotta giocatori come Green e Sykes che hanno una storia fanno la differenza. Per quanto ci riguarda fatico a ricordare una scelta giusta dei miei nei momenti topici. Nel primo tempo siamo riusciti a far bene poi quando c’era bisogno di un po’ di personalità nei momenti delicati della partita è saltata fuori la nostra inesperienza. Quello che conta è che nel momento decisivo i miei giocatori facciano cose semplici e non sbagliate”
I varesini del resto provano a mettere subito le cose in chiaro scappando via 4-17 nei primi 5’ di gara con tripla involontaria di Archie, che servendo Cain sbaglia infilando il canestro. La Sidigas non trova sbocchi in area, e costretta a tirare da fuori non trova soluzioni anche perché la difesa varesina taglia i rifornimenti a Green e Sykes mentre Silins non incide. Copione che non cambia nel secondo periodo con la Openjobmetis a chiudere il primo tempo a +23, poi la Sidigas si sblocca. il vento cambia e diventa gelido per i varesini: adesso sono gli uomini di Vucinic a colpire ripetutamente con Haper e Green, Varese non segna un canestro in area nel terzo quarto e subisce un parziale di 24-9 che riapre la gara. Scrubb e Moore danno fiato ma Avellino sta pian piano stritolando i lombardi: Green ricuce e Harper sorpassa (70-69), Moore perde palla e Udanoh ringrazia in contropiede, poi il gran canestro di Green chiude la gara con Moore che bissa la persa sui piedi di Scrubb.
Festa per la Sidigas e cenere in testa per i ragazzi di Caja.
Luciano Chiesa