Alla fine è accaduto e a Memphis è partito l’idolo locale Marc Gasol, dal 2008 in Tennessee e uomo franchigia amatissimo dai tifosi. In cambio sono arrivati 3 buoni giocatori da Toronto come Jonas Valanciunias, CJ Miles e Delon Wright che potrebbero fare anche parte della squadra del futuro che sta per spingersi in maniera decisa verso una riscostruzione molto radicale che porrà termine all’era della squadra “Grit and Grind” che ha portato i Grizzlies ad essere la mina vagante a Ovest e protagonista di numerose serie di playoff.
Perché appare altrettanto chiaro che anche l’altra stella della squadra Mike Conley, ai Grizzlies dal 2007 e, a mio modesto parere, giocatore piu’ sottovalutato della lega da sempre, partirà la prossima estate, dopo che la dirigenza di Memphis ha cercato di scambiarlo nel corso dell’ultima sessione invernale.
Qui inizia la stranezza della situaazione di Memphis, vittima come tante altre squadre NBA delle alchimie del diabolico Danny Ainge, GM dei Boston Celtics. Nel lontano 2015, i Celtics, con coinvolti anche i Pelicans, spedirono in Tennesse Jeff Green in cambio di Tayshaun Prince e di una prima scelta protetta. Questa prima scelta, con le complicazioni tipiche della NBA, è protetta nelle prime 8 posizioni del draft quest’anno, le prime 6 nel 2020 e senza protezioni nel 2021.
Quindi i Grizzlies si trovano nella insolita posizione di dover vincere per dare quest’anno la scelta ai Celtics, onde evitare di dover cedere la scelta nelle prossime stagioni quando, partito Conley, la squadra dovrebbe poggiarsi soprattutto sulle doti della prima scelta di quest’anno Jaren Jackson Jr., sullo sviluppo di qualche giovane, coadiuvato da un gruppo di veterani di buon livello e nulla più.
Memphis quindi gioca con un impegno insolito in questo punto della stagione per uscire dalle peggiori 8 delle lega e al momento “puntano” i Washington Wizard, distanti 1 partita da loro, sperando poi nella lotteria.
La squadra resta una delle più lente della lega, con pace decisamente sotto le medie di questa era, che permette uno dei peggiori attacchi ma una delle migliori difese. L’ambiente resta uno dei migliori della NBA nello sviluppare talento, tant’é che due nuovi arrivati come Valanciunas e Avery Bradley sembrano essersi ritrovati in Tennessee. Il cap si dovrebbe svuotare e dalla prossima estate inizierà l’ultimo anno di contratto di Chandler Parsons con ogni probabilità uno dei peggiori contratti della storia recente della NBA. Sorprendentemente quest’anno il giocatore è arrivato a disputare 10 partite consecutive, dopo che il suo precedente record in maglia Grizzlies era arrivato a sole 7.
Ci vorrà qualche anno di pazienza ma soprattutto grazie a giocatori come Jackson le basi per un buon futuro a Memphis sembrano essere state gettate.