Fonte: Corriere Torino
Giovanni Paolo Terzolo pronto a scendere in campo, ma non da solo.
Situazione
«Succede che c’è bisogno di dare un contributo per una causa comune».
Cordata torinese
«Sono pronto a dare il mio contributo in un determinato contesto, ma se si trattasse di dover assumere la responsabilità di tutta la gestione allora questo no, non sarebbe possibile». Quindi lei più altri imprenditori. Conosce già i compagni di cordata? «Massimo Feira sta lavorando su questo fronte, ci sono stati alcuni incontri e altri ne sono stati pianificati. Vedremo poi di fare un punto».
Reali cifre
«I conti per ora mi sono stati raccontati e certamente non ci si può fermare qui. C’è chi li riferisce in un modo e chi in un altro, chi come Leonis ne ha tratto una valutazione pessimistica e chi invece ha una visione molto diversa. Vedremo».
Subentrare a Forni e garantire alto livello. Possibile?
«Con un progetto di questo tipo, supportato da un ampio numero di dirigenti, sponsor e appassionati, direi di sì. Personalmente sono convinto che sia la strada più logica da seguire. Già nel 2009, quando stilammo il progetto per riportare la serie Ai a Torino, pensavo di allargare la partecipazione fino a cento soci in modo che la responsabilità non pesasse su un solo soggetto. Quando la gestione è ristretta, tutto è legato all’umore del momento. E magari si lasciano macerie».
Incontri
«Con Forni e Feira ci siamo incontrati a cena martedì scorso. Una riunione cordiale e interessante. Ma ora serve tempo. Sono passati solo pochi giorni e quello che resta è l’entusiasmo per una nuova prospettiva imprenditoriale e sportiva. Non abbiamo ancora dati concreti».