Non siamo a Vienna, seduti al Teatro dell’Opera in attesa che inizi il famoso “Ballo delle debuttanti”. Più prosaicamente, tra qualche ora saremo seduti sul divano con i nostri snack, intenti a guardare in TV la miriade di partite che decideranno i Campioni del College Basket.
La “Big Dance” di quest’anno è una delle più attese di sempre, non solo perché il campo delle partecipanti è caratterizzato da un irreale equilibrio, ma anche perché, mai come quest’anno, il College Basket è stato al centro dell’attenzione dei media. Il motivo? Ovviamente Zion Williamson, la poderosa ala di Duke che, con suo modo di giocare e le sue azioni spettacolari, ha travalicato il circoscritto ambito della NCAA per diventare un argomento di discussione anche tra i giocatori NBA, come dimostra tutta la querelle che è seguita al suo inusuale infortunio.
Tornando al Torneo, chi sarà a vincere il Titolo NCAA? La profondissima Gonzaga di Rui Hachimura? Virginia e la super “Pack Line Defense”? Duke e suoi super talenti da NBA? Le caldissime Kentucky e North Carolina? Oppure la fisica Tennessee?
Scopriamo chi sono le squadre favorite, le squadre da tenere d’occhio, e i giocatori più interessanti in questa entusiasmante “March Madness” – la follia marzolina – che avrà come epilogo le Final Four di Minneapolis.
East Regional
Se qualche settimana fa Duke sembrava in crisi d’identità -sconfitta ben due volte dai rivali di North Carolina – è bastato il ritorno di Zion Williamson per ricordare a tutti quale fosse stata la squadra da battere per il titolo. Zion non ha indossato il costume e il mantello di Superman (come lo ha ribattezzato Roy Williams dopo la semifinale della ACC), ma solamente la sua casacca numero 1, trascinando i Blue Devils al titolo della ACC. Se le percentuali nel tiro dalla distanza di R.J. Barrett, Cam Reddish e Tre Jones torneranno quelle dei primi mesi, i Blue Devils di “Coach K” potrebbero schivare agevolmente tutte le insidie che incontreranno nel percorso verso le Final Four.
Tra queste la principale sarà Michigan State, sopravvissuta a una serie incredibile di infortuni che hanno privato Tom Izzo di Joshua Langford e Nick Ward, due titolari importantissimi per gli Spartans. Per fortuna Ward è riuscito a recuperare dalla frattura alla mano, e consentirà agli Spartans di riavere il loro punto di riferimento in post basso. La squadra comunque appartiene a Cassius Winston, il play autore di una stagione fantastica e destinato a una chiamata a metà primo giro nel prossimo Draft.
Tra le squadre che potrebbero “fare rumore” troviamo LSU e Virginia Tech. I Tigers della Louisiana stanno vivendo situazione surreale: primi nella Regular Season della SEC, agevole qualificazione alla “Big Dance”, ma l’allenatore Will Wade è stato allontanato per il famoso scandalo legato al reclutamento . Se l’ambiente riuscirà a ritrovare serenità, i Tigers potrebbero essere la mina vagante perché Tremont Waters e, soprattutto, Naz Reid hanno le qualità per sovvertire ogni pronostico.
Gli Hokies hanno avuto la buona notizia del rientro dell’ottimo play Justin Robinson, determinante con la sue letture. La squadra è una delle migliori della ACC, può contare su una delle migliori difesa e, inoltre, schiera lo swingman Nickeil Alexander- Walker, già atteso dal cugino Shai Gilgeous-Alexander nella NBA.
West Regional
Gonzaga aveva raggiunto il numero 1 del Ranking, ma la cocente sconfitta subita al torneo della WCC ha riproposto i dubbi sulla reale forza degli Zags. Coach Mark Few ha tutto per arrivare al titolo: un play esperto e concreto in Josh Perkins, un tiratore mortifero come Zach Norvell, un lungo solido e produttivo in Brandon Clarke, e il talento di Rui Hachimura, il “giapponese volante” che ha fatto innamorare gli scout NBA. Hanno anche reintegrato il francese Killian Tillie, talento che interessa ai pro che è stato fuori tutta la stagione per un grave infortunio. Sapranno vincere le partite punto a punto dopo aver dominato in lungo in largo la loro conference (almeno fino alla finale)?
Sul loro percorso potrebbero apparire molti trabocchetti a insidiare il loro raggiungimento delle Final Four. Se la “zona 2-3” di Syracuse è sempre un’incognita e ha mietuto vittime illustri nel recente passato, anche Florida State e Nevada rappresenterebbero certamente degli avversari temibili. I Seminoles sono arrivati nella Finale della durissima ACC battendo nientedimeno che Virginia, mentre Nevada può schierare Jordan Caroline e i gemelli Cody e Caleb Martin, un trio che in poche squadre possono pareggiare a livello di talento ed esperienza.
Ma la partita che tutti aspettano è quella che metterà di fronte Marquette e Murray State, anzi Markus Howard e Ja Morant due dei più prolifici scorer del College Basket. Howard non è un prospetto NBA, perché è un po’ piccolo, ma è un tiratore sopraffino, dotato di rilascio rapidissimo. Morant è semplicemente il giocatore più elettrizzante della NCAA, dopo Zion. Prepariamoci a tanti punti e tante azioni esaltanti.
L’ostacolo principale per Gonzaga sarà Michigan, la finalista dello scorso anno che si ripresenta più agguerrita che mai. Non c’è più Mortiz Wagner, ma coach John Belein può contare sull’asfissiante difesa e sulla sapiente regia di Zavier Simpson, sulla freddezza di Charles Matthews e Jordan Poole, sull’intimidazione di Jon Teske, e sul talento incosciente di Ignas Bradzeikis, l’idolo dei tifosi del campus di Ann Arbor.
In questa parte di tabellone troviamo anche Texas Tech e il “nostro” Davide Moretti. Al suo secondo anno nella NCAA, Davide ha trovato maggiore spazio nella rotazione dei Red Raiders e ha contribuito in maniera determinante per l’ottima stagione del college di Lubbock. Con la sua precisione al tiro ha coadiuvato perfettamente Jarrett Culver, la talentuosa ala che è attesa a braccia aperte dalla NBA già al termine di questa stagione.
South Regional
Virginia ci riprova dopo la debacle dello scorso anno, quando da migliore squadra d’America uscì inopinatamente da UMBC. I Cavaliers hanno il loro punto di forza nell’impenetrabile e aggressiva difesa ideata da coach Tony Bennett. Inoltre, schierano forse la miglior coppia di guardie del paese: Ty Jerome e Kyle Guy. Il primo è un regista di quasi due metri, ordinato nelle letture e anche molto preciso con il tiro. Guy è una guardia che predilige concludere dalla distanza con il suo mortifero tiro in sospensione. L’uomo da seguire è però DeAndre Hunter, l’ala piccola che, oltre a essere il miglior difensore, è diventato un signor attaccante.
Attenzione a Tennessee, una squadra che nell’ultimo mese ha sofferto molto nell’agguerrita SEC. Grant Williams è un signor giocatore di post, Admiral Schofield è un incubo per come abbina fisico e mano dalla distanza, Jordan Bone è diventato un buonissimo play ma, per arrivare dove coach Rick Barnes desidera, saranno decisive le percentuali al tiro di Lamonte Turner e Jordan Bowden, così da permettere a Williams di operare nel pitturato.
In questa parte del tabellone troviamo anche i campioni uscenti di Villanova. Coach Jay Wright è riuscito a vincere la Big East, ma i Wildcats hanno perso troppo talento per arrivare lontano del Torneo. A Villanova è mancato il consueto apporto nel back court, Jahvon Quinerly non ha saputo rinverdire i fasti di Jalen Brunson e Ryan Arcidiacono. La squadra si regge sulle capacità realizzative di Philip Booth e Eric Paschall, quest’ultimo probabile scelta della NBA.
Midwest Regional
La parte di tabellone più affascinante è certamente il Midwest: North Carolina, Kentucky, Kansas sono tre delle squadre più titolate della NCAA e si sfideranno per arrivare alle Final Four.
North Carolina è riuscita a risalire il Ranking dopo aver subito delle sconfitte anche imbarazzanti (Louisville e Texas su tutte), ed è arrivata a marzo in piena forma. Doveva essere la squadra di Nassir Little, invece sono diventati la squadra di Coby White che con il suo “Afro” è diventato l’idolo del Dean Dome e, sopratutto, con la sua rapidità si è inserito alla perfezione nel basket di Roy Williams. Determinati per il cammino dei Tar Heels le percentuali al tiro del miglioratissimo Cameron Johnson e dell’eccellente difensore Kenny Williams. Sottocanestro forniranno la consueta quantità di rimbalzi Garrison Brooks e Luke Maye, quest’ultimo il manifesto di come il lavoro possa trasformare un walk on” in una All American.
Kansas sembra tagliata fuori dalla lotta. Partita per vincere il titolo NCAA, Kansas ha addirittura perso la Big 12 dopo 14 stagioni consecutive. L’infortunio di Udoka Azubuike, l’allontanamento di LaGerald Vick e le difficoltà del quotatissimo freshman Quintin Grimes, hanno privato Bill Self del talento necessario da affiancare a Dedrick Lawson, l’unica certezza dei Jayhawks in questa stagione deludente.
Dopo il terribile inizio, John Calipari ha trovato la giusta chimica e adesso Kentucky è una pretendente alle credibile per arrivare nel Minnesota. Se Reid Travis e P.J. Washington sono due certezze sottocanestro (e P.J. è molto migliorato anche dal perimetro), e Keldon Johnson è un attaccante che ha tutto per sfondare anche nella NBA, il destino di Kentucky passerà dalle percentuali al tiro di Tyler Herro e nella qualità delle scelte di Ashton Hagans, un difensore diabolico ma ancora perfettibile come playmaker.
In questa parte di tabellone la “wild card” spetta a Iowa State, fresca del titolo della BIG 12 e dotata di un talento di prim’ordine. Lindell Wiggington è una guardia talmente esplosiva che ha già flirtato con la NBA nel giugno scorso, Talen Harton-Tucker è un esterno molto fisico che è stato il miglior giocatore liceale dell’Illinois e ha talento da vendere, ma gli elementi chiave sono il play Tyrese Haliburton e Marial Shayok, l’esperto transfer che ha portato nella “Corn Belt” la durezza appresa a Virginia.
Cinderella Stories
Non c’è Torneo NCAA senza che una “Cenerentola” si presenti al “Gran Ballo”. Lo scorso anno fu la volta di Loyola Chicago, arrivata addirittura fino a delle storiche Final Four. Chi non ricorda Sister Jean nella sua mise giallonera incitare i suoi amati Ramblers?
E quest’anno? Il torneo 2019 potrebbe mancare di una “cenerentola “ per il semplice motivo che è difficile etichettare come sorprese delle squadre come Buffalo, Wofford, Central Florida, VCU, Utah State, tutte entrate, più o meno stabilmente, nel Ranking delle migliori 25 squadre d’America.
La più accreditata è certamente Buffalo, reduce da un’ottima stagione che l’ha fatta arrivare addirittura al posto numero 14 del Ranking. Inoltre, i Bulls sono abituati a confezionare “up set” visto che solo 12 mesi fa inflissero una scottante eliminazione all’Arizona di DeAndre Ayton. La squadra è ben allenata, equilibrata, e si affida nei momenti caldi a C.J. Massinburg, un eccellente tiratore dalla distanza.
Anche Wofford è entrata nelle migliori 25 d’America. I Terriers sono guidata da Mike Young, meritevole per molti addetti ai lavori del premio di miglior allenatore della stagione. Il miglior giocatore è Fletcher Magee, un tiratore eccezionale dalla distanza che lo scorso anno, con le sue triple, affondò North Carolina in una vittoria epica.
Molta curiosità per Central Florida, squadra che negli ultimi anni si sta costruendo una certa rispettabilità ad alto livello. Gli occhi saranno per Tacko Fall, il centro di oltre 225 centimetri chiamato a mostrare le sue doti di fronte alla grande platea del Torneo. Affronteranno VCU, altra potenziale “Cenerentola”.
Aspettando la NBA
Per gli appassionati di basket guardare la NCAA è anche un modo per iniziare a scoprire chi saranno i protagonisti della NBA del futuro, e mai come quest’anno si era assistito a tanta curiosità verso il College Basket.
Prenderanno parte al torneo quasi la totalità dei giocatori pronosticati al primo giro. Di alcuni abbiamo già trattato nella presentazione del Torneo, adesso scopriamo i principali.
Di Zion Williamson ormai si conosce tutto. Cosa possiamo aggiungere? Che è il miglior prospetto dai tempi di Anthony Davis, che Duke con lui in campo acquisisce tutta un’altra consistenza, fisica e tecnica. Zion non è solo schiacciate, è un giocatore completo e sotto quella forza bruta si nasconde anche un più che discreto passatore.
La sua stagione ha messo in ombra R.J. Barrett, arrivato a Duke con la fama del fuoriclasse assoluto, e costretto a concedere il proscenio a Zion. Ma il suo impatto è stato eccellente, ha mostrato una facilità assurda nel concludere in penetrazione e una voglia di condividere le responsabilità inattesa. Sarà sicuramente una delle prime tre chiamate al prossimo Draft, e se sistemerà il tiro dalla distanza, ancora troppo incostante, sarà certamente un All Star.
Cam Reddish è il principe dell’incostanza. Per alcuni scout ha il potenziale più elevato dei tre prospetti di Duke (si, anche si Zion), ma troppo spesso si dimentica di aver un talento fuori dal comune e si assenta inspiegabilmente dalla partita. Per il successo finale dei Blue Devils il suo apporto servirà, e in quel caso anche le sue quotazioni in ottica Draft potrebbero risentirne positivamente.
Calipari è soprannominato “Coach Lottery” e anche quest’anno confermerà la sua nomea spedendo nella NBA Keldon Johnson. Grande atleta, qualità fisiche che lo rendono anche un bel difensore, in stagione ha mostrato anche un discreto feeling per il tiro dalla distanza. In definitiva, un’ala piccola che la NBA aspetta con impazienza.
Per fortuna farà il suo debutto nel Torneo Ja Morant così avrà la possibilità di mostrare ai (pochi) scettici che le sue eccellenti prestazioni non sono dovute alla pochezza degli avversari della Ohio Valley Conference. Atletico, creativo e aggressivo, tutte qualità che lo rendono il beniamino di ogni appassionato di basket.
A Gonzaga si aspettano molto da Rui Hachimura, l’ala giapponese che in stagione ha elevato il suo gioco fino a diventare un’altissima scelta del Draft. Ancora non è completamente a suo agio sul perimetro e il suo tiro non è continuo, ma ha compiuto passi da gigante e difficilmente scivolerà oltre la sesta chiamata al prossimo Draft.
I tifosi di North Cartolina erano tutti in attesa delle imprese aeree di Nassir Little, ma l’ala proveniente dalla Florida ha incontrato enormi difficoltà nel ripagare tanta fiducia. Troppo indietro come “ball handler” e nella comprensione del gioco per incidere ad alto livello, ma ciò non toglie che abbia un potenziale enorme e che la NBA aspetta con impazienza di poterlo coltivare. Molto meglio la “combo guard” Coby White che, con una seconda parte di stagione stellare, si è candidato per una chiamata in “Lotteria”.
Ha sorpreso tutti anche Jarrett Culver, il sophomore di Texas Tech. Lo scorso anno aveva fatto vedere buone cose, ma in pochi si aspettavano una stagione del genere. Non è un atleta eccezionale, ma è molto sicuro in palleggio, e ha trovato molta continuità al tiro. Le sue quotazioni sono schizzate dopo la prestazione “monstre” contro Duke al Madison Square Garden. Certamente sarà una “Lottery Pick”.
Sempre nella ACC troviamo DeAndre Hunter di Virginia. Lo scorso anno era infortunato, e guardò la sconfitta dei favoritissimi Cavaliers al primo turno. In molti ammisero che, se ci fosse stato lui in campo, Virginia non sarebbe uscita così malamente. Vedendo la stagione disputata da Hunter c’è da dar loro ragione. DeAndre è il miglior “two way player” del College Basket, ha aggiunto una dimensione offensiva e un tiro in sospensione che lo scorso anno non possedeva e, adesso, è pronto per una brillante carriera nella NBA.
Potremmo continuare per ore e ore perché il Torneo è una fonte inesauribile di spunti, suggestioni e aneddoti, ma sta per arrivare il momento tanto atteso della prima palla a due, quindi non ci resta che sederci e accendere la TV.
Buona “March Madness” a tutti!