Cinque squadre dell’Ovest, tre dell’Est: ecco quali saranno le magnifiche otto che si contenderanno l’ultima promozione in palio in questa A2. E nel mercoledì di fuoco, pur senza colpi esterni, tra playoff e playout di brividi ed emozioni ce ne sono stati davvero tanti.
Treviso – Trapani 90-66 (3-2)
Due volti della stessa medaglia. Da un lato la tensione e il brivido, un po’ per l’infortunio muscolare di Logan, un po’ per le triple di Clarke che sembravano un film già visto; dall’altro la terrificante ripresa, in attacco come in difesa, che ha portato la De’ Longhi ai quarti di finale. E l’eroe, neanche a dirlo, è stato proprio quel David Logan che ha fatto tremare la Marca con qualche smorfia di dolore, un uomo che nelle difficoltà si esalta e trascina la squadra. Come fatto nella terza frazione, terminata 33-19 per i veneti, in cui l’ex Sassari ha iniziato con un alley-hoop perfetto per Tessitori, ha continuato siglando 11 punti in fila e ha finito ringhiando anche in difesa. Il 90-66 è forse un risultato anche troppo ampio che penalizza oltremodo una Trapani coraggiosa, con Clarke ancora ispiratissimo (altro ventello nella serie per lui) e uscita a testa alta contro una macchina che, quando gioca come nei secondi 20′ di questa gara-5, non ha veramente rivali. E non ci sono solo i 24 di Logan, ma anche i 18 di Imbrò e un 8/17 da tre che nella ripresa ha steso le gambe ai rivali.
Rieti – Forlì 95-67 (3-2)
Una delle migliori versioni di Rieti contro una delle peggiori Forlì viste in questa stagione. Si può riassumere così questo spareggio tra la Zeus Energy e l’Unieuro, una gara-5 che ha avuto un solo padrone come testimonia il 95-67 finale e un protagonista assoluto come Antino Jackson. Sono proprio i 23 punti dell’americano, insieme ai 17 dell’altro stranger Bobby Jones, a dare la spallata decisiva ai rivali già in una prima frazione in cui i laziali sono volati subito sulla doppia cifra di vantaggio. E in un PalaSojourner che ribolliva di calore ed entusiasmo, i romagnoli non sono riusciti ad arginare lo strapotere, offensivo e difensivo, dell’avversaria, soccombendo in tutte le voci statistiche con il solo Giachetti a chiudere in doppia cifra (20 punti per l’ex Ravenna). E considerando il complessivo stagionale, per Rieti questa qualificazione è meritata per una squadra che è passata, in tribunale e non sul campo, dal sogno promozione diretta a una quinta piazza che per quanto visto le sta stretta. Ora la sfida con Treviso, difficilissima ma da affrontare con meno pressione. E chissà che non ci sia qualche sorpresa…
Treviglio – Roseto 81-74 (3-2)
A venticinque anni esatti dalla promozione in B1, Treviglio festeggia ancora centrando per la prima volta i quarti di finale playoff in serie A2. Ma nemmeno ieri sera i brividi sono mancati. L’eroe di gara-5, probabilmente, risponde al nome di Lorenzo Caroti: il playmaker classe 1997, dopo quasi 39′ senza grandi squilli e con un eloquente 0/5 da tre punti, è proprio l’uomo della provvidenza per i lombardi con due conclusioni pesanti (e la seconda è una perla assoluta, scagliata da lontanissimo con l’uomo in faccia) che hanno determinato l’81-74 finale. Onore e meriti vanno comunque anche a Roseto che, anche in gara-5, pur senza Person, fermato nelle battute iniziali da un infortunio, è stata capace di giocarsela fino all’ultimo, con i 25 punti di Sherrod e gli 11 di Rodriguez, proprio l’uomo che ha tenuto gli abruzzesi a contatto fino alle battute finali con una tripla difficile quanto importante. Ma non è bastato per mettere la ciliegina sulla torta contro una Treviglio coriacea, coesa, unita e con una gestione dei palloni decisivi eccezionale. E due stranieri che perfettamente si integrano in un sistema fatto di giovani e intensità (anche ieri sera 43 punti in coppia per Nikolic e Roberts).
Poderosa Montegranaro – Benacquista Latina 71-66 (3-2)
La Poderosa (Simmons 16, Corbett 15, ancora out Traini) controlla per 40 minuti la sfida del PalaSavelli, ma deve soffrire fino all’ultimo per avere ragione di una generosissima Latina (Carlson 20, Tavernelli 19) e festeggiare la meritata qualificazione ai quarti di finale. Sempre in vantaggio lungo tutto l’arco di una sfida in cui a prevalere sono le difese, la squadra di Pancotto è ancora a +7 (67-60) a settanta secondi dal termine, ma prima un gioco da tre punti di Cassese e poi due liberi di Tavernelli riavvicinano la Benacquista, che ha anche la chance di operare la definitiva rimonta, ma Cucci segna solo il primo dei due liberi (67-66) ad una decina di secondi dalla fine. Inevitabile il fallo su un Matteo Palermo (13 punti, 6 rimbalzi, 2 recuperi e 2 assist) ancora una volta impeccabile, che fa 2/2, ma la Poderosa costruisce in difesa il successo, costringendo, sulla successiva rimessa, gli avversari a fare infrazione di cinque secondi. A quel punto sono di Corbett i liberi che mandano la Poderosa per il secondo anno consecutivo tra le migliori otto squadre della A2.
Basket Bergamo 2014 – Pompea Mantova 72-70 (3-2)
Tra le quali c’è anche Bergamo, che prima domina la partita con Mantova, poi le lascia addirittura e inopinatamente anche il tiro della vittoria – qualificazione. L’assenza di Taylor, a causa dell’infortunio patito nei primi minuti di gara4, sembra inizialmente moltiplicare le forze dei gialloneri, che volano fino al +20 (36-16), sciorinando soprattutto una magistrale prestazione difensiva (appena 18 i punti concessi a metà gara). Un andamento che si mantiene tutto sommato costante nel corso della gara, in cui trova meritato spazio anche l’energia di Ferdi Bedini, guardia classe ’99 in campo per 14 minuti, dopo averne giocati 35 nell’intera stagione regolare. Dopo il rientro di Mantova – ancora a -13 al 35’ – , è suo il canestro che sembra definitivamente chiudere la contesa (72-65), ma la Pompea ha mille vite e la riapre con cinque punti di Visconti ed un canestro di Ghersetti, garantendosi anche la palla della vittoria. Dopo aver costretto gli avversari ad un’infrazione di cinque secondi, infatti, i virgiliani, con una splendida difesa di Visconti, contengono la penetrazione di Roderick, ma dall’altra parte è proprio il ’98 di scuola Reyer, dopo aver fatto saltare con una finta l’avversario, a prendersi la bomba della potenziale vittoria, che si spegne, però, solamente sul ferro.
Playout: Axpo Legnano – Baltur Cento 86-84 (3-2)
Una clamorosa tabellata di Michele Ferri a tempo scaduto (86-84) regala la prosecuzione dei playout per Legnano (Thomas 17) ed una beffarda retrocessione immediata per Cento, a neanche 12 mesi dalla promozione di Montecatini. La sfida decisiva del PalaBorsani ha, però, in Anthony Raffa (autore di 43 punti, season high aggiornato) l’autentico protagonista, ma necessita solo dell’ultimo minuto di gara 5 per decretare la vincitrice della serie. Un match equilibratissimo – mai vantaggi oltre le sei lunghezze ambo i lati – vede Legnano essere raggiunta a quota 84 da due canestri consecutivi di Taylor (22), con Cento che ha anche la palla della vittoria, ma il tiro di White (25), oltre che essere fuori equilibrio, finisce sul ferro e lascia ancora qualche secondo all’Axpo. Il successivo timeout, allora, designa Raffa come autore della rimessa, a favore di Michele Ferri (11), che con un piede sulla linea scaglia, nelle vicinanze della panchina ospite, il canestro che bacia il tabellone e manda Legnano a giocarsi la salvezza nel turno conclusivo con Piacenza.
(Qui il video del canestro decisivo) https://www.facebook.com/lnpsocial/videos/2188953224559447/)
A cura di Carlo Maria Audino e Donatello Viggiano
(Foto Legnano Knights)