Il primo atto tra le magnifiche otto di Serie A2 non ha tradito le aspettative. Pur con il fattore campo rispettato in tre serie su quattro, gli spunti non sono affatto mancati, in questa serata come nel proseguo di tutti gli incroci. È solo il primo atto, probabilmente, però, quello più importante per i tanti risvolti che spesso nasconde.
Treviso – Rieti 71-53 (1-0)
Nonostante l’assenza di David Logan, ai box precauzionalmente per un affaticamento muscolare manifestato già nel corso di gara-5 contro Trapani, la De’ Longhi Treviso non ha grandi difficoltà a prendersi il primo punto nella serie contro Rieti. Il 71-53 maturato alla sirena finale è testimone di un match dominato e controllato sempre dai trevigiani, perfetti in difesa e dal punto di vista mentale. E la cartina tornasole non sono soltanto i punti concessi: guardando le percentuali di Rieti (38% da due, 21% da tre) è facile intuire quanto più che l’attacco, stavolta la difesa sia sta la vera chiave di volta al PalaVerde. Decisivi sono stati i parziali dispari, il primo e il terzo, quelli in cui gli uomini di Menetti hanno maggiormente scavato il solco, con lo strappo definitivo arrivato dopo l’intervallo grazie a un parziale da 23-10 che ha permesso a Treviso di scollinare i venti punti di vantaggio. Emblematica la partita di Davide Alviti che, in 31′ sul parquet, ha collezionato 8 punti, 16 rimbalzi e 6 assist, risultando perfetto su ambo i lati del campo. A una Rieti veramente spenta non sono bastati i 19 punti di Vildera, unico elemento in doppia cifra.
Treviglio – Verona 77-85 (0-1)
Come accaduto anche nella serie con Roseto, Treviglio perde immediatamente il vantaggio fattore campo cedendo il passo a una Tezenis Verona scatenata. In un match dai ritmi folli, la Scaligera parte subito con l’acceleratore al massimo, portandosi in vantaggio sin dalle prime battute. Lo strappo che poi si è rivelato decisivo, però, è arrivato nella seconda frazione quando Verona si è portata sul +16 grazie ai liberi e alla sostanza di Udom (16 punti alla fine del match, gli stessi di Severini, l’artefice del primo strappo di questo incontro) e grazie alla solita, alta, percentuale dall’arco (17/40 alla sirena finale). La Remer, spinta dal ventello di Roberts e dal solito, efficace, Caroti (14 punti e 7 assist) ha tentato con le unghie e con i denti di rientrare in partita ma prima è finita a +20 salvo poi rientrare sino al -8 finale, con un approccio agli ultimi minuti che fanno comunque sperare i propri tifosi in vista di gara-2.
Benfapp Capo d’Orlando – Edilnol Biella 90-72 (1-0)
Dura sei minuti (10-16) il vantaggio della Edilnol (Harrell 18, Sims 15 Wheatle 13), poi Capo d’Orlando (Parks 28, di cui 14 negli ultimi cinque minuti di primo tempo) gioca da Biella, nella miglior accezione difensiva del termine, e costruisce le basi per il successo di gara 1, il quattordicesimo consecutivo tra regular season e playoff. La squadra di Sodini conferma gli standard della serie con Ravenna, ovvero 90 punti segnati ed uno scarto medio al di sopra dei quindici punti, manifestando, soprattutto, una grande applicazione difensiva dopo un inizio in cui, evidentemente, era necessario togliere un po’ di ruggine dopo gli otto giorni di sosta. La Edilnol, priva di Chiarastella per un problema fisico, ci prova ed è pericolosa anche con i rimbalzi d’attacco, ma a lungo andare, dopo aver pescato la prima bomba della sfida col giovane Galipò (2000), la Benfapp prende le misure e allunga senza correre particolari rischi – vantaggi mai sotto la doppia cifra – verso l’1-0. Stasera alle 21.00 Gara 2
Poderosa Montegranaro – Bergamo 65-57 (1-0)
La partenza sprint (23-8 il primo quarto) ispirata dal trio Corbett ( 14) – Simmons (13)- Negri (7) con l’esterno italiano encomiabile anche nel lavoro difensivo su Roderick (14, ma con 5/18), vale a Montegranaro il primo punto della serie con Bergamo, cancellando lo spauracchio dell’eliminazione subita in Coppa Italia dagli orobici proprio sul parquet del PalaSavelli. In una partita a lungo andare dominata dalla stanchezza – entrambe le squadre erano reduci da due impegnative gare 5 giocate mercoledì – gli ospiti pagano l’assenza prolungata di Taylor, ma trovano nei canestri di un positivo Casella (14) la scossa per riaprire la partita, fino a fallire la bomba del – 2 (31-26). L’errore, sommato ad un paio di palloni persi banalmente, però, costa all’Azimut un nuovo parziale in chiusura di quarto, che Fattori (13) e compagni, pur colpendo dall’arco con buona continuità nel secondo tempo, non riescono a ricucire mai oltre il -7.
Playout
Bakery Piacenza – Axpo Legnano 87-85 (1-0)
Senza esclusione di colpi e in una partita dai punteggi insolitamente alti, vista la posta in palio – serie al meglio delle 5 per non retrocedere – Bakery ed Axpo danno origine ad una partita divertente, in cui gli attacchi prevalgono decisamente sulle difese e gli scarti non superano mai le sei lunghezze nel secondo tempo. Sono quelli che Piacenza acquisisce nel quarto parziale (80-74), trascinata dai 31 di Appling e da un Cassar molto convincente (9 punti in 21’) ma che Legnano, con Thomas e la personalità di Serpilli (2/3 da 3) e Bortolani (11) riesce a ricucire, impattando a quota 85 proprio con un canestro da tre dell’ex Cantù. Nell’ultimo giro di lancette è ancora Perego (18), già protagonista con la preghiera da metà campo contro Cassino, a schiodare la parità con un tiro dalla media, mentre Legnano perde due palloni, prima con un passaggio di Raffa (28) impreciso per Thomas (27), poi per una scivolata e conseguente infrazione di passi del suo esterno straniero. La squadra di Mazzetti, sul -2, ha tuttavia ancora l’ultimo tiro della vittoria, ma dopo la rimessa in zona d’attacco, il tentativo da tre di Thomas scheggia a malapena il ferro, regalando ai biancorossi di casa il primo vantaggio nella serie.
A cura di Donatello Viggiano e Carlo Maria Audino
(in foto Severini, crediti: pagina Facebook Scaligera Verona)