
Orgoglio e soddisfazione, al di là di una eliminazione ai quarti arrivata solamente all’ultima partita di una serie che, sulla carta, era proibitiva per la Sidigas. Massimo Maffezzoli, coach di Avellino, ha elogiato la sua squadra al termine della sconfitta di ieri in gara-5 contro l’Olimpia:
“Complimenti a Milano, auguro loro il mio in bocca al lupo per il prosieguo dei playoff. Non voglio perdere tempo a parlare della partita. Permettetemi di ringraziare i miei ragazzi che sono stati incredibili. Ho avuto giocatori che hanno giocato non su una gamba, ma su un piede; ho avuto giocatori che hanno giocato con due punture tra il primo e il secondo tempo. Da un team di buone individualità ci siamo trasformati in un bellissimo gruppo; la mia squadra ha fatto un lavoro pazzesco, ha cambiato pelle e ha deciso che se la sarebbe giocata alla pari con la miglior squadra del campionato. Ringrazio anche il pubblico per il supporto, dovevamo meritarci il loro calore e ci siamo riusciti. Non so chi allenerò nella prossima stagione, ma auguro a tutti i miei giocatori di quest’anno solo il meglio: sono uomini veri, hanno dato ogni stilla di sudore per provare a fare qualcosa di incredibile”.
L’allenatore veronese, subentrato a Vucinic a stagione in corso, ha poi usato parole al miele per Patric Young. Il lungo ex Olympiacos, infortunatosi alla caviglia in gara-3, ha stretto i denti e ha giocato sul dolore. Ieri mattina è arrivato al Forum con un tutore al piede.
“Patric, quando firmò da noi a dicembre, era una scommessa per tutti, pure per se stesso. Ha problemi fisici non risolti ai quali se ne sono aggiunti altri. Non ho mai visto un giocatore con la sua forza di volontà. Venerdì, contro il parere di tutti, ha detto che oggi avrebbe giocato. L’altro giorno, scherzando, l’ho chiamato Rocky. È un esempio. Se tutti allenassero 12 Patric Young non ci sarebbero problemi”.
Foto: Alessia Doniselli / Superbasket