18 luglio 2018: Kawhi Leonard è stato ceduto ai Toronto Raptors in cambio di DeMar DeRozan.
In questo annuncio c’è l’inizio della cavalcata dei nuovi Raptors verso la storica partecipazione alle NBA Finals. Ma, come ogni storia che riguarda uno scambio, c’è anche l’altra faccia della medaglia. Quel 18 luglio finisce l’avventura di DeRozan a Toronto, un’avventura che ha segnato in maniera indelebile l’esistenza del californiano.
Un viaggio durato nove anni ed enormemente più lungo dei chilometri che separa la giungla d’asfalto di Compton (uno dei ghetti più pericolosi di Los Angeles) dalla verde e cosmopolita metropoli canadese. Arrivato come uno spensierato teen-ager di belle speranze, DeRozan ha lasciato il Canada ripartito come stella affermata (quattro convocazioni per l’All Star Game, due volte All-NBA). Ma, soprattutto, è diventato un uomo maturo; a tal punto da dichiarare apertamente un’apparente debolezza come l’aver sofferto e superato complicata depressione.
Difficile, quindi, sopportare la fine di una favola così importante, anche se il nuovo indirizzo NBA è San Antonio, una delle franchigie più vincenti della storia recente dell’intero sport professionistico americano.
La stagione appena conclusa con gli Spurs non è stata trascendentale (comunque 21 punti, 6 rimbalzi e 6 assists di media), ma in queste settimane DeMar ha qualcos’altro per cui esaltarsi. Il legame con la sua “seconda casa” è ancora vivo, e sebbene il comprensibile dispiacere per l’addio non sia completamente superato, ha tenuto a precisare che sta seguendo queste Finali con particolare trasporto.
“Tutti i ragazzi di Toronto sanno che tifo per loro. Soprattutto per Kyle Lowry, il mio miglior amico. Gli auguro di ottenere finalmente quel Titolo che abbiamo cercato di conquistare in tutti questi anni”.
L’ex Raptor ha colto l’occasione di togliersi qualche “sassolino dalla scarpa”: “Se non fosse stato anche per il mio contributo, forse Toronto non sarebbe arrivata a tanto. A volte è necessario fermarsi un attimo, riflettere, e capire che tu sei la ragione per cui tante cose sono state possibili”.
Un pensiero che Masai Ujiri – il G.M. dei Raptors – condivide: “E’ stato difficile cambiare e decidere di scambiare DeMar. Ma era quello che pensavamo giusto per compiere l’ultimo passo. Sia DeMar che Dwane Casey sono stati elementi importanti in questo lungo viaggio verso la Finale”.
Senza rancore, quindi. E Forza Raptors!