Fonte: lanuovasardegna.it
Andrea Meneghin, da giocatore le sarebbe piaciuto essere allenato da Pozzecco?
«No, gli anni al suo fianco sul parquet bastano e avanzano… Ma ho anche una risposta seria».
Quale?
«Mi sarebbe piaciuto giocare con lui come allenatore quando era in difficoltà, questo senza dubbio».
Al momento Poz non sembra avere particolari problemi, per usare un eufemismo.
«Direi proprio di no. Ventidue vittorie consecutive non si costruiscono per un caso o per un momento di forma particolarmente fortunato. È una Dinamo che gioca bene, che ha un grande cuore e che è migliorata tantissimo nel corso di queste settimane, acquisendo sempre maggiore sicurezza. Il 3-0 contro Milano, che forse nessuno avrebbe pronosticato, ne è una conseguenza».
Cosa le piace di più del suo amico Poz come allenatore?
«Mi fa impazzire la sua postura. Il modo in cui incrocia le braccia e si mette le mani sotto le ascelle, il modo in cui esulta e si adira. Ma mi piace il modo in cui tratta i giocatori e riesce a farli rendere al massimo. Giocano con grande intensità in attacco e in difesa e grazie a Gianmarco molti di loro hanno avuto miglioramenti incredibili».
Si sarebbe mai aspettato un Poz vincente in panchina?
«Niente di quello che sta facendo mi sorprende, sta allenando esattamente come quando giocava. Ha feeling con la partita, capisce certe cose qualche secondo prima degli altri. Sembra quasi un allenatore vero…».