La parola coppia indica un insieme di due oggetti o persone che si trovano in una qualche stretta relazione. Il termine è diventato il leitmotiv di questa estate NBA. Kyrie Irving/Kevin Durant, Anthony Davis/LeBron James, Steph Curry/Klay Thompson, Ben Simmons/Joel Embiid, Kemba Walker/Gordon Hayward e ultimi ma non per importanza, Kawhi Leonard/Paul George. Proprio quest’ultima accoppiata ha scatenato la rivoluzione in casa Oklahoma City Thunder. Sam Presti e la dirigenza hanno deciso di rifondare, hanno preso dai Rockets due prime scelte protette del draft 2024 (1-14) e 2026 (1-4), insieme alla possibilità di scambiare la posizione nel draft 2021 (1-4) e 2025 (1-20) e Chris Paul, e hanno ceduto Russell Westbrook.
La coppia Harden/Westbrook si riunisce dopo 7 anni.
IL CONTRATTO
Lo scambio Westbrook – Paul fa sorgere domande e dubbi. The Brodie è più giovane (31 anni a novembre rispetto ai 34 di CP3), più atletico e sicuramente più in salute di Paul, che ha spesso saltato delle partite, anche importanti, a causa di infortuni. Ma lasciando da parte le differenze atletiche, tecniche e tattiche, l’affare sembra giovare a Oklahoma. Sam Presti ha fatto incetta di scelte, grazie agli affari George, Grant e Westbrook, nei prossimi sei anni potrà contare su 15 prime chiamate. Inoltre il contratto del numero 0 è più oneroso, parliamo di 170mln rimanenti da diluire in 4 anni rispetto ai 123mln di CP3 da estinguere in tre anni – tra l’altro OKC sembra non voler tenere il playmaker ex Clippers, per lui sarebbe pronta una trade, destinazione Miami.
Ciò al momento non permette grossi movimenti a Houston, che con questa mossa ha voluto puntare tutto su Russell Westbrook, un giocatore produttivo ma poco efficiente.
DYNAMIC DUO
Come ricordato, Harden e Westbrook non giocano insieme dal lontano 2012. C’è chi è impaziente di vederli sul parquet per incendiare il Toyota Center, ma molte cose sono cambiate e la coppia potrebbe scoppiare. In primis il carisma e la leadership del Barba, che da sesto uomo è diventato il giocatore chiave dei Rockets, restio a condividere la palla con i compagni. Basti pensare che ha giocato il 48.7% di isolamenti in questa stagione – il secondo è proprio Chris Paul che però si ferma a 28.8% – più giù troviamo anche Russell al 18%. Perciò il punto di rottura potrebbe derivare dalla gestione del pallone. Entrambi i giocatori tendono ad atrofizzare il gioco di squadra, trattenendo la palla, cercando la soluzione personale e scaricando al compagno una volta che la difesa avversaria ha chiuso tutte le vie d’uscita. Una situazione che per Houston diventerebbe un’arma a doppio taglio, con dei tiratori sul perimetro pronti a ricevere un pallone che potrebbe anche non arrivare.
Parliamo di due dei giocatori con il più alto numero di palloni persi durante la stagione: 387 per Harden (primo) e 325 per Westbrook (secondo). Dulcis in fundo, i due sono autori di una fase difensiva da rivedere, una mancanza alla quale P.J. Tucker e Clint Capela potranno sopperire, peccato però che a pallacanestro si giochi in cinque, sia in attacco che in difesa.
Ma tutto potrebbe rivelarsi il contrario di tutto: The Brodie potrebbe essere l’anello mancante tra Houston e il titolo. Valutare in anticipo una mossa di mercato è davvero difficile. Così come è arduo pronosticare se Westrbook potrà aiutare o meno i Rockets: bisognerà attendere il verdetto del campo per capire chi tra Presti e Morey avrà fatto la scelta migliore. Per Russell l’esperienza in Oklahoma “è stata un sogno” adesso, dopo 11 anni è arrivato il momento di voltare pagina.