Luglio, tempo di playground: il posto in cui si mostra il talento e nascono le leggende. Quella di Earl Manigault nasce e muore proprio nel playground più famoso di tutti, quel Rucker Park che prende il nome da Holcombe Rucker, scopritore di talenti e figura importante dell’adolescenza di Earl.
Con intelligenza, il film apre con un super-cameo. una frase di Kareem Abdul-Jabbar, che lo definisce il migliore contro cui abbia mai giocato. Forse un pizzico di provocazione, o un pizzico di diplomazia per un genio del basket dentro e fuori dal campo, ma solo un pizzico: le imprese di Earl e le doti atletiche, raggiunte a 22 anni di età, sono universalmente riconosciute anche se purtroppo non verificabili, per quell’assenza di video reali che contribuiscono ad aumentare l’alone di leggenda. Quella di un giocatore che a stento raggiungeva il metro e ottantacinque ma andava a prendere le monetine poste sopra la tabella, si allenava coi pesi alle caviglie, schiacciava sopra Jabbar e segnava 30 punti come niente. E, ovviamente, passava la palla molto poco.
Grazie a uno stile molto più televisivo che cinematografico ad onor del vero, ma comunque discretamente raffinato e di gusto, questo biopic scorre piacevolmente per quasi due ore senza mai però scadere nell’agiografia più smielata. Earl è stato una leggenda in campo, ma anche un di quei neri sfortunati di Harlem, classe ’47: l’eroina, il razzismo, lo sfruttamento subito da tutte le sirene tentatrici di gioventù, dai pusher agli allenatori, il fondo toccato in carcere appena dopo l’apice e la risalita umana partita da un libro in cui veniva citato fra le leggende cestistiche di NY, l’automiglioramento e la resurrezione attraverso la solidarietà e il suo impegno sociale. Una storia che sembra scritta da uno sceneggiatore in cerca di lacrime, in realtà un percorso di vita vero e autentico, non solo per appassionati di basket.
Da segnalare in un cast stellare: protagonista interpretato da uno straordinario (ancora non premio Oscar) Don Cheadle, James Earl Jones, Forest Whitaker, Kareem Abdul-Jabbar e Kevin Garnett che interpreta quest’ultimo da giovane.
“Per ogni Michael Jordan, c’è un Earl Manigault. Non ce la possono fare tutti”. Cit. Earl Manigault.
Potete trovare il film integrale in italiano al link qui sotto.
https://www.youtube.com/watch?v=5Dsm7WvQYOI
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