Così Marc Stein su Twitter:
La questione del carico di lavoro e dei tempi di riposo è prioritaria nello sport moderno: ancor di più in due business miliardari come quello del calcio e della pallacanestro. In realtà, a giudicare dai frequenti infortuni nei cestisti più giovani (vi ricordate il caso Embiid?), l’NBA probabilmente esige troppo: i corpi devono performare ad altissimo livello, peso e muscolatura sono monitorati maniacalmente e i danni si notano anni dopo il ritiro, dopo la preparazione atletica non ci si allena praticamente più e si finisce per giocare una partita dietro l’altra fino allo scadere delle canoniche 82 gare (e spesso lo spettacolo ne risente).
E se traducessimo la frecciata con ‘il basket NBA, per molti mesi estivi fino all’inizio della stagione, non offre lo stesso ammontare di “spettacolo” ai suoi fan?’
Rajone