Nel 1986 i Queen rilasciavano il loro singolo “A Kind of Magic”, Roger Taylor fu colpito da questa frase utilizzata nel film “Highlander” e decise di scriverci sopra una canzone.
Un anno dopo un altro immortale vinse il suo quarto titolo con la maglia giallo-viola, per poi fare il bis l’anno successivo e chiudere la carriera con 5 anelli NBA. In quel periodo di rinascita c’era magia sul parquet del Forum e a dirigere lo showtime era Earvin Johnson Jr., detto “Magic”.
Oggi, 14 agosto Magic compie 60 anni e siamo sicuri che la festa sarà grande, molto grande. Con il suo yatch da 845000 euro ha fatto tappa prima a Porto Cervo per poi spostarsi a Capri, una delle sue isole preferite, dove da anni è solito festeggiare il suo compleanno. Nonostante il distacco dai suoi amati Lakers, l’ex playmaker non si abbatte. Non è nelle sue corde, non lo ha fatto nel ’92 dopo aver contratto l’HIV. Dopo un all star game da regalare ai posteri si è preso un periodo di pausa. Ha provato ad allenare ma il suo habitat naturale è il parquet, così nel 1996 è tornato in campo per continuare a praticare la sua passione, 36 partite con la casacca che gli è stata cucita addosso per 12 anni, 14.6 punti, 6.9 assist e 5.7 rimbalzi, come se non avesse mai smesso.
Fuori dalla Lega, Johnson è fondatore e proprietario della “Magic Johnson Enterprise”, una società a cui fanno capo diverse attività all’interno del Paese, come Burger King, AMC Entertainment, 24 Hour Fitness Magic Johnson Sport Club. Nel 2012 ha acquistato, insieme ad altri imprenditori, i Los Angeles Dodgers (squadra di baseball di L.A.), mentre nel 2014 è divenuto proprietario dei Los Angeles Football Club, squadra militante in MLS.
Ma la sua vita è l’NBA e non può stare troppo tempo lontano dalla Lega. Nel 2017, insieme a Rob Pelinka è diventato presidente delle Basketball Operations e insieme sono riusciti a portare LeBron James a Los Angeles. L’esperienza però non è stata delle migliori, tra divergenze di opinioni, speranze disattese e battibecchi, Johnson si è visto costretto a dare le dimissioni. Questo però non gli impedisce di seguire la sua squadra e impegnarsi nel lavoro di scouting e consigliere. C’è sempre bisogno di uomini di esperienza, soprattutto per questi Lakers che si preparano a una stagione di alto livello.
Un’esperienza e un’influenza che sul finire degli anni ’70 hanno risollevato una Lega che stava entrando in crisi e che lui, insieme a Larry Bird, hanno riportato sulla mappa degli Stati Uniti d’America. Una rivalità e un’amicizia che ha fatto la storia e proprio l’NBA lo scorso 24 giugno ha voluto premiarli con il Lifetime Achievement Award, un riconoscimento alla carriera di due delle stelle più grandi dell’Olimpo cestistico – 5 titoli di MVP, 8 titoli NBA, 5 MVP delle Finals, bastano per far capire l’importanza che questi due hanno avuto negli anni ’80.
Questa è solo una parte della vita di un uomo che ha cambiato la Lega con un sorriso magnetico, mentre fuori dal campo continua a inanellare successi imprenditoriali e godersi la vita. Non ci resta che fargli i migliori auguri, sperando di vivere altri 60 anni cosi!
“This is a kind of magic”