Ogni allenatore ha le proprie tecniche di motivazione, ma non c’è dubbio che uno dei grandi maestri nell’NBA sia Glenn “Doc” Rivers. A Boston ne citano parecchie, sorridendo: dal banner bianco appeso alla parete e illuminato da un faretto, a sottolineare l’obiettivo finale, all’uso della parola “Ubuntu”, “io sono perché tu sei”, per cementare lo spirito di squadra, la lista potrebbe durare parecchi minuti.
Nel 2010 “Doc”, alla fine di una gara disputata dai Celtics a Los Angeles, chiese a ogni giocatore una banconota da 100 dollari, le mise tutte in una busta e le nascose sopra uno dei pannelli del soffitto dello spogliatoio degli ospiti allo Staples Center: “rivedrete i vostri soldi solo se torneremo qui per le Finali”. Unico.
Tyronn Lue, suo assistente a Boston dal 2011 al 2013, non ha mai fatto mistero di aver rubato diversi trucchetti dal manuale di “Doc”: quello della busta sopra i pannelli del soffitto la utilizzò nelle Finali del 2016 con i suoi Cavs sotto per 3 partite a 2. Raccolse le banconote e dopo la vittoria in gara 7 tutti i Cavs cominciarono a gridare “andiamo in spogliatoio a riprenderci i nostri soldi”.
Il legame tra i due coach è così stretto che l’annuncio non ha sorpreso praticamente nessuno: “Doc” ha chiesto a Tyronn di fargli da capo assistente ai Clippers nella corsa verso il titolo, e questi ha accettato. Del resto Lue non si trovava in uno dei momenti più scintillanti della carriera. Dopo esser stato licenziato dai Cavs nonostante il titolo del 2016 e le Finali del 2017 e 2018, era stato ad un passo dal posto di capo allenatore dei Los Angeles Lakers, ma a inizio maggio la trattativa era saltata. I Lakers offrivano un contratto piuttosto basso (considerando l’esperienza e le tre Finali consecutive) e soprattutto volevano imporre Jason Kidd come assistente, mentre Lue aveva espressamente richiesto i due ex Celtics Frank Vogel e Tom Thibodeau. Niente da fare, ed il coach era piuttosto giù di morale.
Ecco perciò che “Doc” è corso in aiuto dell’amico che ora ha l’occasione – seppur in un ruolo di vice – di “vendicarsi” per lo sgarro subìto portando la sua esperienza e le sue doti all’avversaria cittadina, quei Clippers che grazie ai “colpi” Paul George e Kawhi Leonard escono dall’estate come una delle favorite per la vittoria finale. Ma più probabilmente la vendetta ha poco a che fare con la scelta di Tyronn, che ha visto nell’offerta dei “Velieri” un’opportunità per continuare a lavorare nel basket d’elite e soprattutto per farlo al fianco del suo grande mentore “Doc” Rivers.
Chissà che non gli sia possibile strappare qualche altra pagina dal “manuale del grande motivatore”, anche perché il trucco delle banconote sopra il pannello del soffitto ormai lo conoscono tutti…