Intervistato da Loris Drudi de Il Gazzettino di Treviso, il centro classe 1994 Amedeo Tessitori parla della sua avventura al Mondiale con l’Italia.
STEP BY STEP – “Ho iniziato sapendo di avere poche chance di entrare tra i 12, ma ho mantenuto i piedi per terra, ho dato tutto, e poi ogni volta che c’era una scrematura, vedevo che il mio nome rimaneva dentro”.
QUANDO HA CAPITO DI AVERCELA FATTA – “Il momento dell’annuncio dei 12, due giorni prima del debutto. Non prima, nemmeno dopo la buona prova in amichevole contro la Francia, perché non mi volevo illudere con il rischio di rimanerci male. Quando ho saputo di essere ai Mondiali, l’emozione è stata enorme”.
STUPORE – “E’ stato un viaggio incredibile, perché ogni giorno sono stato a contatto con giocatori di Nba o Eurolega: ero un bambino nel negozio di caramelle. Io sentivo di aver vinto già dopo il primo giorno a Pinzolo, facendo colazione con Danilo Gallinari”.
PASSI IN AVANTI – “A livello mentale e di concentrazione sono cresciuto, giocare in una Nazionale, dove ci sono tanti giocatori di livello, ti costringe a contribuire appena entri in campo, non puoi ‘aspettare’. E la riprova della crescita l’ho avuta gestendo meglio i falli con il passare del tempo”.