C’è una canzone della Musica Country-Bluegrass: “I’m sitting on top of the world.” Cioè, “Sono seduto sul tetto del Mondo.” La version in voga in questo momento è del Nashville Jam. Detto ciò, dico anche questo: Sergio Scariolo può cantarla a squarciagola se vuole! Chi gli può dire di no? Ha scalata l’Everest del Basket… appunto il tetto del mondo… non una volta bensì due volte quest’anno. Anzi, nello spazio di solo tre mesi, prima come vice-allenatore dei Toronto Raptors, Campione NBA, poi come capo allenatore della Spagna, Campioni della Coppa del Mondo della FIBA, appena conclusa con la vittoria della Spagna, 95-75, sull’Argentina.
Ovvio, si tratta di un record. Nessuno altro allenatore ha mai fatto una cosa simile. In anni diversi, sì. Nello stesso anno di calendario, no. In tutto ciò, Sergio Scariolo ha dimostrato una flessibilità mentale notevole. In poco tempo, ha fatto diversi salti: da vice-allenatore a capo allenatore; dall’NBA alla FIBA; da un formatto playoff ad un formatto eliminatorio. Più difficile, ancora, da una squadra di club ad una squadra nazionale. Ho allenato una nazionale, il Cile, 1971-73. Vi posso assicurare che è un lavoro di coach molto diverso da quello come coach NCAA, il che l’avevo fatto prima del Cile, o come coach di club, il che ho fatto dopo il Cile.
Sia chiaro, Sergio Scariolo ha avuto una mano importante nel successo dei Raptors. Il loro capo allenatore, Nick Nurse, voleva Sergio, e non certo solo per fargli compagnia in panchina. Nurse è un Americano che ha imparato il mestiere del coach all’estero, fuori dagli USA, in Inghilterra. Quindi, lui conosce il Basket FIBA. Anzi, oggi è anche il coach della nazionale del Canada! Ha voluto Sergio Scariolo per portare uno stile ‘internazionale’ ai Raptors. Infatti, molti dicono che i Raptors hanno un gioco diverso dal solito gioco nell’NBA. Sono certo che Sergio Scariolo ha dato una mano forte in questo, sopra tutto per quanto riguarda il gioco corale.
Infatti, guarda caso. Nella vittoria contro l’Argentina, la Spagna ha avuto ben sei giocatori in doppio cifra e ha fatto ben 20 assist. Insomma, hanno fatto una lezione di come si gioca a tutti. Oggi, in gare importanti, fare 95 punti è quasi impossibile. Ecco il marchio di fabbrica di Sergio Scariolo: gioco di squadra in attacco. Non vorrei dimenticare la difesa. Luìs Scola dell’Argentina, 39 anni, era l’MVP del Mondiale prima del finale contro la Spagna, limitandolo a solo 8 punti. Ha fermato mio MVP prima del finale, Facendo Campazzo, autore di solo 11 punti. Insomma, una lezione di basket per tutto dal Reinhold Messner della Pallacanestro, Don Sergio Roberto Scariolo.
-Dan Peterson
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