Intervistato da Giorgio Viberti del Mattino di Padova, Sergio Scariolo ha parlato di diversi argomenti personali e distanti dal mero aspetto cestistico.
CITTADINO DEL MONDO – “Non sento l’ansia di appartenere per forza a un Paese o una cultura. Credo che si possa crescere, sportivamente ma anche culturalmente e affettivamente, assimilando più sensi di appartenenza a nazioni diverse. Anzi, è più bello”.
TORNARE, UN GIORNO, AD ALLENARE IN SPAGNA O IN ITALIA? – “Certo, in Spagna e in Italia mi sono sempre trovato bene, ma anche a Toronto ho tutto quello che mi serve e mi piace, compresi i miei cari. Il Canada è un Paese molto organizzato ma un po’ più flessibile ed “europeo” rispetto agli Usa”.
DIVENTARE HEAD COACH IN NBA – “Nessuna ansia, e comunque credo di essere già un po’ vecchio per riuscirci”.
LA SPAGNA E LO SPORT – “Non credo esista Paese al mondo che curi con attenzione, competenza e mezzi i propri giovanissimi come fa la Spagna, che non solo ha impianti enormi per l’attività di vertice, ma anche magnifiche strutture di base. In Italia purtroppo non è così. È un problema sportivo, ma anche politico e culturale. Poi il carattere, la dedizione al lavoro e la voglia di arrivare degli spagnoli sono ormai proverbiali”.
LA MOGLIE BLANCA (EX STELLA DEL BASKET FEMMINILE) – “È stata decisiva. Solo grazie a lei ho imparato a capire e gestire una stella del basket, come era lei. Mi ha insegnato a capirne la psicologia e i comportamenti rendendomi un tecnico migliore”.