Fonte: Gazzetta dello Sport a cura di Davide Chinellato
Nicolò Melli e la sua NBA a New Orleans. Una grande occasione, un grande compagno di squadra.
New Orleans
«Io e mia moglie ci troviamo bene, abbiamo anche già visitato il quartiere francese anche se tutti qui ci hanno detto che quella non è più la vera New Orleans. E qui le porzioni di cibo sono davvero esagerate, capisco perché il mio compagno Josh Hart ha assunto un cuoco»
Perchè l’NBA adesso?
«Perché mi a questa possibilità mi ha convinto da subito. E l’ho presa. In passato, quando ho rifiutato delle proposte, non era perché non volessi giocare in Nba ma perché ritenevo che in quel momento non fosse la scelta giusta da fare».
Come va?
«Per ora sono contentissimo, sia dello staff che della squadra. Pur non essendo ancora cominciata la preseason ho già visto praticamente tutti. E’ un altro mondo qui: non migliore o peggiore, semplicemente diverso. E’ tutto più grande, forse pure troppo».
Cosa si aspetta dalla stagione?
«Parlando con lo staff tecnico qui ho capito che dovrò cercare di evolvermi, di mantenere le mie caratteristiche ma adattarmi a quello che in pratica è un altro sport. Spero di farlo il più velocemente possibile».
Obiettivi
«L’Nba è un mondo che ancora non conosco e le competizioni devi viverle. Sulla carta è evidente che siamo una squadra giovane e quindi immagino vorremo fare un gioco veloce cercando di tenere alto il ritmo. E siamo anche una squadra profonda».
Zion
«Un po’ mi spiace che ci sia metta questa attesa, perché ha 19 anni. So che è normale, ma tutti lo tirano per la giacchetta ed è difficile così. Impressionante come muove il corpo. È 130kg comodi, un po’ più basso di me (Melli è 206cm, ndr), ma salta e corre come il più leggero della squadra: non dovrebbe essere in grado di fare quei movimenti. Poi però non lo sposti, i giocatori gli rimbalzano addosso».
Come si vede in coppia?
«Non ci siamo ancora allenati insieme, ma per caratteristiche possiamo sicuramente essere complementari».
Meglio arrivare in una franchigia rinnovata?
«Così c’è più margine, anche se una squadra con delle gerarchie cerca proprio te inserirsi può essere più facile. Ma qui c’è un’opportunità stimolante, di cui starà a me approfittare».