Oltre alle Intelligenze Multiple di Gardner (linguistico-verbale, logico-matematica, visivo spaziale, ritmico-musicale, corporeo-cinestetica, naturalistica, interpersonale, intrapersonale), esiste anche l’intelligenza agonistica: come affrontare le sfide nella vita, nel lavoro e nello sport.
Ho letto con interesse lo scritto di Giuseppe Vercelli “L’intelligenza agonistica”, nel quale si mettono in risalto alcuni punti salienti degni di citazione:
– atleti, manager, attori, psicologi, organizzazioni, squadre, ecc., in modi diversi affrontano tutti le medesime sfide e ricorrono tutti ad un’unica risorsa l’intelligenza agonistica, ossia l’insieme delle conoscenze e delle competenze con cui ognuno di noi affronta, progetta e supera le proprie sfide con l’ambiente, con gli altri e soprattutto con se stresso;
– quando l’intelligenza agonistica entra in azione, ritroviamo l’unità di mente, corpo e ambiente;
– tutti gli esseri umani posseggono questo tipo di intelligenza, fondamentale per la sopravvivenza stessa;
– lo sport è un palcoscenico di vita, in cui troviamo concentrate dinamiche e situazioni che sono lo specchio di quelle che viviamo quotidianamente in casa, in ufficio, in palestra, sui campi di gioco, nel tempo libero, è uno straordinario campo di osservazione, in cui poter rilevare e studiare il funzionamento e i meccanismo della nostra intelligenza agonistica: come agisce, cresce e si sviluppa, come genera nuove strategie, come e da cosa è ostacolata;
– l’intelligenza agonistica è molto di più di una semplice capacità razionale, essa si nutre soprattutto di irrazionalità, cresce e si amplia grazie all’esercizio e alla riflessione cognitiva successiva, ma la sua applicazione è pressochè inconscia e non prevede un ragionamento logico razionale, quanto piuttosto istintivo e intuitivo.
Cosa ci permette di affrontare le nostre sfide? Quali sono le capacità coinvolte? Come riassumere in un unico concetto le conoscenze, le competenze e le abilità che permettono all’individuo di evolvere nel passaggio continuo da una situazione ad un’altra?
Ogni momento critico offre possibilità di acquisire nuove informazioni, di trovare nuove strategie per utilizzarle, di ingegnarsi nella ricerca della migliore soluzione. Ogni piccola o grande sfida ci impone di confrontarci con le nostre capacità adattative.
Come agiamo? Quali cambiamenti avvengono in noi quando prendiamo delle decisioni e cosa mettiamo in gioco per operarle?
L’intelligenza agonistica è la risposta a questi interrogativi. Il concetto prende forma soprattutto in ambito sportivo, territorio fertile per osservare le dinamiche adattive ed evolutive. E’ la capacità di scegliere cosa fare ad esempio in una situazione di 1 c 1 nel basket, nel calcio, nel volley, nel tennis, è la capacità di scegliere, progettare e decidere se la soluzione corretta è quella in atto, oppure se bisogna subito modificarla, ma il tempo a disposizione è pochissimo e quindi bisogna decidere subito. Ciò che colpisce negli sport di situazione, è la possibilità di pre-vedere, cioè la capacità di anticipare l’ordine che si sta costituendo.
Tutti gli esseri umani posseggono questo tipo di intelligenza, ma non tutti la utilizzano subito, la utilizzano solo quando la scoprono, magari per necessità.
E’ una capacità che si può allenare, proviamoci subito, perché permette l’integrazione tra sincronia, forza, energia, ritmo e attivazione, ma Gardner………aveva già creato tutto questo, basta andare a rivedere le intelligenze multiple e metterle assieme!
Buona domenica.
Prtof. Maurizio Mondoni