Da Superbasket Daily del 28/10/2019 – Clicca QUI per iscriverti e ricevere la newsletter ogni mattina.
TOP
Alessandro Gentile: Trento, nel match di sabato sera contro Treviso, è semplicemente andata ai ritmi dell’ex capitano dell’Olimpia. Gentile ha dominato i primi 15 minuti abbondanti di gara regalando alla Dolomiti Energia il +9 (35-26 a 3’17’’ dalla fine del secondo quarto), poi ha ripreso le redini della partita negli ultimi 5 minuti e i bianconeri sono rientrati (dal -11 a 7’ dalla fine) dopo aver segnato solo 24 punti nei due quarti centrali. L’esterno del 1992, da ex di turno, si è caricato la squadra sulle spalle con canestri di grande personalità e leadership, specialmente quelli in allontanamento con la mano del difensore in faccia. Gentile ha messo 9 punti nel solo quarto periodo, firmando sul suo tabellino un complessivo di ben 29 punti (11/23 dal campo e 6/9 dai liberi) conditi da 10 rimbalzi e 25 di valutazione. Quando il 26enne di Maddaloni prende fiducia in attacco, fermarlo diventa un’impresa quasi impossibile. Una curiosità statistica: Alessandro Gentile ha sfiorato il suo career-high realizzativo in Serie A, ossia 32 punti in maglia Virtus Bologna.
La difesa della Reyer Venezia: “Venezia ha giocato al gatto con il topo per lunghi tratti senza mai farci veramente entrare in partita”, ha detto Meo Sacchetti, coach della Vanoli, dopo la sconfitta esterna nel remake della semifinale scudetto 2019. Una frase che rispecchia perfettamente i meriti e le qualità della Reyer Venezia, che è riuscita a dare continuità alla vittoria in EuroCup contro il Limoges. Cremona, al di là delle assenze (Ruzzier e Diener), era galvanizzata dalla vittoria con Milano e veniva da quasi una settimana di lavoro in palestra. Dall’altra parte, l’Umana aveva qualche giocatore acciaccato e le gambe appesantite dall’impegno in coppa. Nonostante ciò, la squadra di De Raffaele ha tenuto a 55 punti una squadra che ne segnava 84 di media a partita. Venezia ha mostrato una grande difesa di squadra, ha dettato i ritmi dell’incontro e non ha mai permesso alla Vanoli di accelerare. Una prova solida e cinica da parte dei campioni d’Italia, che hanno riportato il loro record in Serie A al 50% (3-3).
I 102 punti di Varese (record nell’era Caja): basket champagne della Openjobmetis contro una Brindisi decisamente sottotono. Una gara preparata alla perfezione da coach Attilio Caja, che è riuscito a ottenere il massimo da tutte le sue pedine. Il marchio di fabbrica di Varese è la difesa (tutto parte da lì), ma ieri è stato l’attacco a brillare in modo straordinario con 102 punti realizzati (21/34 da due e 14/32 da tre) contro i 78 della Happy Casa. Merito dell’intensità, della circolazione di palla e della coppia formata da Peak e Mayo, autori di 50 punti in due. Da non sottovalutare la prestazione a tutto tondo di Vene: 12 punti, 6 rimbalzi, 7 assist e 2 palle recuperate. Varese ha controllato il punteggio dall’inizio alla fine e ha distrutto la compagine pugliese sotto ogni aspetto del gioco. I biancorossi sono sesti in classifica con 3 vittorie e 2 sconfitte: un inizio di stagione eccellente, considerando l’esiguo budget a disposizione della società.
FLOP
Le (incolmabili?) lacune di Pesaro: la Carpegna Prosciutto ha perso in maniera allarmante contro Reggio Emilia (65-90 il punteggio finale), sprecando una buona occasione per ottenere i primi 2 punti e riconquistare la fiducia del pubblico di casa. Difesa senza né capo né coda, poco gioco di squadra e incapacità di azzannare la partita: la VL è crollata dinnanzi a una Grissin Bon per nulla irresistibile. A livello individuale preoccupano le prestazioni di Barford (11 punti con 5/15 al tiro e 3 palle perse) e Thomas (0 punti con un tiro tentato in 25 minuti), due giocatori sui quali Perego e la società hanno puntato molto. Pesaro è ultima con un record di 0-5, e al momento pare non in grado di dare una svolta alla sua stagione.
John Brown: l’ex Treviso è un atleta che solitamente sprizza energia da tutti i pori, ma a Varese è a tratti sembrato un altro giocatore (c’è da dire che fisicamente non era al meglio). La gara di ieri ha confermato che l’intensità di Brown è linfa vitale per la Happy Casa. Per lui 27 minuti, 6 punti (2/4 da due e 2/2 dai liberi), 3 rimbalzi, 1 palla persa, 2 palle recuperate e -22 di plus/minus: il secondo più basso della squadra dopo Thompson.
L’insufficiente determinazione di Cantù: “Ci sono mancati l’atteggiamento e la determinazione che deve avere una squadra che lotta per salvarsi quando ne affronta una che ha vinto tanto”, ha detto coach Cesare Pancotto in seguito all’insuccesso casalingo contro Sassari. La Dinamo è una squadra con ambizioni decisamente più alte rispetto alla compagine brianzola, e per questo il problema non è stata la sconfitta (ampiamente pronosticabile). Al di là delle poche idee in attacco e della pessima difesa negli uno contro uno, l’Acqua S.Bernardo ha approcciato la gara nel modo sbagliato e non ha mostrato alcun tipo di rabbia agonistica. Un match senza storia al PalaDesio, dove Cantù ha fatto un passo indietro dopo la vittoria contro Trento nella quinta giornata di Serie A.
Fabrizio Fasanella