C’è una ragione se una franchigia Nba offre un contratto al massimo dell’estensione per un giocatore: sei e sarai il punto fermo delle prossime stagioni e stai assumendo un ruolo di superstar nel campionato di pallacanestro più famoso al mondo. Questo è quello che sta accadendo a Pascal Siakam, ala dei Toronto Raptors campioni nel 2018-19.
Fin dalla chiamata al draft nel 2016 con la 27esima scelta assoluta, la carriera di Pascal è in continua crescita coronata la scorsa stagione, oltre che con la vittoria del titolo, anche con la conquista del Most Improved Player of the year. Stando alle sue dichiarazioni durante la offseason: “non ho ancora raggiunto i miei limiti, il meglio deve ancora venire” e farebbe piacere confermare tutto questo con le cifre (da All Star si potrebbe aggiungere!) che sta collezionando in quest’inizio di stagione: 27.9 punti, 9.3 rimbalzi e 3.6 assist ad allacciata di scarpe con percentuali dal campo del 51.9% e un 41.3% da tre punti (dato in miglioramento rispetto alla sua carriera). Ultima partita formato MVP contro i Pelicans da 44 punti e 10 rimbalzi (60% dal campo e 50% da oltre l’arco) dopo che alla stessa franchigia del Louisiana ne aveva rifilati 34 con 18 rimbalzi al debutto in questa stagione.
La storia di Siakam sembra quasi una favola. Nato in Camerun a Douala il 2 aprile 1994 fino all’età di 15 anni avrebbe voluto diventare un prete cattolico, dopo che il padre lo aveva fatto entrare al St. Andrew’s Seminary. Fu scoperto dal veterano Luc Mbah A Moute proprio a Bafia, la cittadina del seminario (dove abitavano i genitori di Luc): nel 2011 e 2012 frequenta il suo camp per poi partecipare a Basketball Without Borders in cui si fece notare per il suo atletismo e la sua energia. All’età di 16 anni viene portato da Mbah A Moute, in vece di mentore, negli Stati Uniti per accrescere la sua esperienza cestistica; nel 2013 riesce finalmente a entrare al college a New Mexico State ma a causa di un infortunio dovrà saltare un anno per giocare.
Nell’ottobre del 2014 la sua famiglia composta anche dalla madre Victorie e dai tre fratelli Boris, Christian e James (tutti e tre prospetti in Ncaa Division 1) purtroppo dovette affrontare un evento tragico: la perdita del padre Tchamo in un incidente stradale a cui poi Pascal non ha potuto dare l’ultimo saluto visto che era impegnato nel ricevere un visto negli Usa.
Nelle stagioni 2014-15 e 2015-16 l’attesa esplosione con la nomina a WAC Freshman of the Year nel 2015 e WAC Player of the Year nel 2016 con medie di 20.2 punti, 11.6 rimbalzi e 2.2 stoppate in 34 partite.
Quindi la chiamata al draft del 2016. Nell’anno da rookie sembra trovare molto spazio inizialmente, debuttando anche in quintetto, ma da aprile – complici movimenti di mercato del team – viene mandato alla franchigia affiliata, i Raptors 905 in D – League. Scoraggiato? Niente affatto. Pascal infatti trascina la squadra alla conquista del titolo venendo inoltre premiato come MVP delle finali della Development League.
La fiducia al secondo anno aumenta e ne beneficiano i risultati di squadra; arrivano i primi riconoscimenti della settimana e i primi paragoni per “Spicy P”, soprannome del numero 43. La stagione scorsa la maturazione definitiva, con un ruolo di sparring partner al fianco del fenomeno Kawhi Leonard e della bandiera Kyle Lowry.
Nei playoffs e nelle finali la mano non trema, con prestazioni clamorose tra cui Gara 1 contro i Warriors con 32 punti.
È chiaro dunque come Siakam sia diventato la star della franchigia canadese, soprattutto dopo l’abbandono di Kawhi Leonard, fatto confermato con la firma di un quadriennale da 130 milioni di dollari. Spicy P sembra pronto per prendersi il palcoscenico dell’Nba e trascinare i Raptors verso altri successi.
Pascal Siakam: dal Camerun con furore.