C’è pochissima storia nel derby di Bologna n.106, che torna nella massima serie a 10 anni di distanza dall’ultima volta. Lo vince, con merito, la Virtus Segafredo, che riscatta la sconfitta di Sassari disputando una partita di grande organizzazione tattica e solidità mentale, esorcizzando la prevedibile tensione dettata dai favori del pronostico. I sette assist di Markovic (saranno 10 a testa, al termine, per lui e Teodosic, per la prima volta in quintetto) nei primi 20’, infatti – con un solo tiro dal campo preso e peraltro mandato a bersaglio – ispirano anche contro la zona gli attacchi bianconeri, ma ciò che più sorprende è l’estrema concentrazione difensiva di Ricci e compagni. Sims e Aradori sono i principali pericoli che la Virtus riesce a disinnescare, ergendo un muro invalicabile dentro l’area e costringendo, anche sul perimetro, la Fortitudo a non essere mai pronta per prendere immediatamente un tiro.
Il jumper di Sims è l’unico vantaggio fortitudino (0-2), dopodiché è un continuo dilatarsi del massimo gap a favore dei bianconeri, che dopo la tripla di Teodosic (16-7 al 5’), tocca un paio di volte anche la doppia cifra con la schiacciata di Hunter (22-10) su assist di Markovic: dall’altra parte lo scout recita 3/15 dal campo e già cinque perse. Un copione che non cambia nemmeno nei secondi dieci minuti, perché l’attacco di casa è un orologio svizzero (11/15 da due) anche contro la zona (27-11) e Cinciarini schioda lo zero nei canestri da tre solo al decimo tentativo, cui Cornooh risponde immediatamente (38-18), prima del rimbalzo d’attacco di Ricci. Il +22 resterà inalterato fino all’ultimo canestro di Sims dalla media, in un secondo quarto in cui la fotografia è data dai falli: Virtus in bonus già a metà del parziale, Fortitudo (a galla solo grazie agli otto rimbalzi d’attacco) senza commetterne uno fino all’intervallo lungo.
Con 21 punti segnati, la Fortitudo gioca offensivamente il suo miglior quarto della partita dopo l’intervallo, pur continuando ad avere un apporto nullo da Leunen e Stipcevic (con Mancinelli a segno solo dalla lunetta), e con un paio di bombe di Robertson e Cinciarini si riavvicina anche a -18 (60-42). Qualche palla persa, però, e gli assist, dall’altra parte, di Teodosic (10 già a fine terzo quarto) a turno per i vari Hunter, Gamble e Weems (22 in neanche 16’ con appena due errori) permettono alla Segafredo di mantenere quasi inalterate le distanze anche all’ultima sirena.
Weems, nel frattempo salito a quota 32 (in 21 minuti) lascia il campo a Nikolic per ricevere la meritatissima ovazione della Fiera, Ricci fissa la bomba del +30 (84-54 al 37’) sulla sirena dei 24’, ma la Virtus non vuol saperne di lasciare canestri facili e vola, inclusa l’affondata di Nikolic, anche fino al +34 (94-60), prima degli ultimi due liberi di Aradori per il 94-62 finale: il miglior modo per avvicinarsi alla supersfida di domenica 29 contro l’Armani Exchange.
Virtus Segafredo Bologna – Fortitudo Pompea Bologna (22-11; 45-25; 65-46)
Virtus: Deri, Baldi Rossi 2, Nikolic 2, Cournooh 7, Pajola 1, Weems 32, Gamble 10, Ricci 8, Gaines 5, Markovic 7, Hunter 15, Teodosic 5. All. Djordjevic
Fortitudo: Sims 16, Aradori 10, Robertson 12, Cinciarini 12, Leunen, Stipcevic, Mancinelli 2, Fantinelli 10. NE: Dellosto, Buscaroli e Franco. All. Martino
Donatello Viggiano