“The Flight” White è atterrato a Roma, per un’avventura nuova e con una squadra da risollevare dopo un periodo difficile:
«Tutto è iniziato con una telefonata di Dyson. Mi ha detto che Roma cercava un giocatore, quindi ho iniziato a parlare con Jerome e con il coach Bucchi, e si è creata questa situazione”.
Cosa ha chiesto Bucchi?
«Di aiutare per quanto possibile il gruppo. Questo è quello che cercherò di fare essendo pronto a giocare in più ruoli».
Ancora giocate spettacolari?
«Non potrò ovviamente essere The Flight di un tempo, però sarò lo stesso un giocatore che darà tutto su entrambi i lati del campo».
Grande attaccante, pigro in difesa
«Quando sono venuto in Italia ho iniziato a realizzare tanti punti. Se segni molto, le persone non guardano gli altri aspetti. Da ragazzo pensavano fossi solo un Intanto è in forte dubbio il lungo Pini per colpa di dolori alla schiena saltatore, invece ero un giocatore completo. Io sono sempre stato un buon difensore anche se la gente continuava a vedermi come attaccante. Nella NBA, a New York, difendevo spesso sull’avversario più pericoloso. Mi è capitato anche di marcare Kobe Bryant una volta…»
Di passaggio a Roma?
«Per niente. Voglio fare ben e aiutare la squadra per convincere i dirigenti a confermarmi la prossima stagione. Per crescere i club devono puntare su uno zoccolo duro, e io voglio essere tra questi giocatori».