Fonte: Gazzetta dello Sport a cura di Mario Canfora
Gigi Datome avverte l’Armani Milano:
«Non è stato un grande inizio ma ora va molto meglio: soprattutto siamo al completo, e questo aiuta a lavorare bene in settimana. Veniamo da un buon momento, col Barca potevamo fare una partita migliore ma è tornata in tutti noi grande fiducia».
Obiettivo playoff?
«Sì, playoff. Di più, ossia entrare nelle prime quattro per avere subito il fattore campo, direi che è quasi impossibile. Ci vorrebbe il suicidio di qualcuna davanti e un nostro percorso praticamente netto. Mancano tante gare, vero, ma è meglio concentrarsi soltanto sull’approdo ai playoff, poi lì ci giocheremo le nostre chance».
Diversi rispetto all’andata?
«Tanto. Siamo tutti disponibili e più in forma come squadra a livello fisico e atletico. Lì ancora non ci conoscevamo bene tutti, avevamo lavorato poco assieme. Ora siamo più quadrati, il gioco è più fluido. Va però detto che non era solo un problema di assenze. Molti di noi, a cominciare da me, giocavano male, spesso le scelte erano sbagliate».
La sfuriata di Obradovic…
«Sì, ma non di più né di meno di altre volte. Quelle immagini sono diventate virali, lui è così con tutti pur se in quel time out diciamo che è stato molto diretto. Le telecamere non sono sempre con noi, ma vi assicuro che quei momenti succedono spesso. Io ero amareggiato perché non stavo aiutando la squadra come avrei voluto, al di là della sfuriata del coach, col quale c’è un grande rapporto».
Partita importante
«Sì, sappiamo che sarà importante vincerla. Milano la conosciamo bene. È una squadra con una struttura e un sistema definito, Messina dà sempre delle linee guida chiare, con i suoi punti di riferimento che sono Rodriguez, Micov e Scola. Hanno fatto bene all’inizio, poi c’è stato un momento così così ma resta molto pericolosa e ha battuto da poco il Panathfnarkos. In campionato fa un po’ fatica ma non è mai facile gestire questi doppi e spesso tripli impegni durante la settimana».