Un aneddoto su Kobe Bryant, morto ieri all’età di 41 anni per un incidente in elicottero, raccontato da Federico Buffa durante un suo intervento pubblico nel 2010.
“Mi ha detto Rick Fox che Kobe, in allenamento, lo trattava come se fosse l’equivalente di un giocatore della junior. Gli diceva: “adesso vedi cosa ti faccio”, “ca**o stai in questa lega”, “sei un bambino!”. Era sempre una sfida, ogni secondo. E poi Kobe interroga! Lui chiede: “Perché in questa azione abbiamo fatto questo, non avete visto che…”. E poi interrompe la frase e cerca un compagno che la completi. Lui ha la conoscenza dei cinque ruoli del sistema, e ha il permesso di fermare la palla. Lui conosce tutti i movimenti di cinque posizioni: non c’è un giocatore che arriva così avanti. Perciò può andare dai suoi compagni e dirgli: “Ca**o, no, devi andare lì”, “lì serve un ribaltamento per fare andare la palla là”, “non con quel tempo lì!””.
Esigente, scrupoloso, tremendamente intelligente: questo era Kobe Bryant, sia in allenamento sia in partita.