Davide Bonora ha parlato dei suoi quattro anni (1995-1999) in maglia Benetton. L’ex play della Nazionale, che a Treviso ha vinto uno scudetto, parteciperà all’Old Star Game (PalaVerde, 22 febbraio):
“Purtroppo negli ultimi anni sono riuscito pochissime volte ad andare a Treviso, città della quale conservo bellissimi ricordi e dove ho lasciato tanti amici. Mi fa molto piacere sia tornata in auge ritrovando la serie A e vedere il Palaverde così carico di passione è stimolante e piacevole, visto quanto è stata importante questa città per me. Sul piano dei risultati raggiunti, con due super coach come D’Antoni e Obradovic, è chiaro che i 4 anni in biancoverde sono i ricordi più belli. Mike fu il primo insieme a Gherardini a credere in me: la sua forza è far rendere 9 un giocatore da 7”.
Il rapporto con D’Antoni:
“Con Mike scherzavamo spesso: il mio idolo giovanile, da prodotto del vivaio della Virtus Bologna, era Roberto Brunamonti, e D’Antoni l’avversario più odiato. Ma lui fu il primo insieme a Gherardini a credere in me: ci vedemmo in un hotel a Padova nel momento in cui stavano trattando con Verona l’acquisto mio e di Henry Williams, e mi stregò con il suo carisma e il suo modo di fare oltre all’entusiasmo che ha nel parlare dandoti una carica incredibile. La sua forza è far rendere 9 un giocatore da 7 perchè gli dà un entusiasmo che permettere di andare oltre il suo livello; e poi le piccole grandi cose che mi ha insegnato sul campo a livello tecnico e mentale sono ricordi straordinari.”
L’arrivo di Obradovic:
“Fu un mezzo trauma: la società prese atto della decisione di D’Antoni di andare via e prende il miglior allenatore disponibile, ossia Obradovic che aveva fatto benissimo col Real Madrid e in Nazionale. Decidono di cambiare poco la squadra campione d’Italia, ma quel gruppo forse non era il più adatto per il coach serbo. Il primo anno perdemmo la semifinale di Eurolega con l’Aek Atene, lì fu un grande rimpianto perchè era un’avversaria battibilissima e fummo sconfitti in una gara alla nostra portata, è uno dei grossi rimpianti della mia carriera anche se poi magari avremmo perso in finale con la Virtus di Danilovic e Rigaudeau. L’anno dopo vincemmo la Coppa Saporta contro Valencia giocando una stagione ricca di alti e bassi ma buoni risultati, perdendo però la finale Scudetto contro Varese.”
Fonte: Ufficio Stampa Old Star Game