La selezione per l’All Star Game come ogni anno permette ai giocatori di guadagnare (o confermare) lo status, appunto, di “stella” della lega. Fondamentale è per chi partecipa la prima volta, in primis per soddisfazione personale, ma in ottica futura per coloro che vorrebbero avere più peso all’interno della franchigia di appartenenza e/o guadagnare in termini contrattuali.
In questa edizione che si terrà a Chicago i nuovi partecipanti saranno ben nove, con in evidenza i nomi di Luka Doncic, Trae Young e Pascal Siakam che sono stati eletti nei quintetti base di partenza.
Luka Doncic. Partiamo dal fenomeno sloveno: già da inizio stagione si sarebbero avuti pochi dubbi sulla sua selezione, in 43 partite giocate viaggia a medie di 28.8 punti, 9.5 rimbalzi e 8.7 assist in quasi 33 minuti di utilizzo. È stato autore di prestazioni mostruose, come conferma il numero di triple doppie messe a referto (12) e ha fatto registrare record storici. Sta trascinando i Mavericks verso le vette della Western Conference e i playoff anche se momentaneamente è alle prese con un infortunio alla caviglia.
Trae Young. Il futuro degli Hawks passa sicuramente per le sue mani: il play uscito da Oklahoma, paragonato in gioventù a Steph Curry per il suo range di tiro praticamente illimitato, sta collezionando 29.2 punti, 9 assist e 4.6 rimbalzi di media e di recente ha portato a casa lo scalpo dei 76ers con ben 18 assistenze a referto. Nei risultati dei voti è arrivato primo nelle guardie a est con quasi 3 milioni di voti.
Pascal Siakam. L’ala camerunense ha fatto un enorme passo avanti con la partenza di Leonard ed è al centro dei progetti della franchigia canadese. In 39 partite (è stato fermo per infortunio a cavallo di dicembre e gennaio) sta portando alla causa dei Raptors secondi nella Eastern 23.7 punti, 7.6 rimbalzi e 3.4 assist (cifre più alte in carriera). Non vi basta come giustificazione alla sua convocazione?
Bam Adebayo. Già protagonista di un nostro recente articolo, ha ottenuto la convocazione al suo primo All Star Game grazie ai suoi high nelle statistiche accumulate sinora: 15.8 punti, 10.4 rimbalzi e 4.9 con quasi il 60% al tiro, mettendo a segno anche tre triple doppie in stagione. Con gli Heat si contende il secondo posto coi Raptors.
Brandon Ingram. Il più classico caso dei “cambi di aria” se così potremmo definirlo. Perché Ingram, seconda scelta assoluta al draft 2016, è letteralmente esploso in quel di New Orleans dopo le varie difficoltà nei tre anni trascorsi a Los Angeles sponda Lakers. Un ambiente parecchio pesante che quest’anno ha deciso di scambiarlo per ottenere Anthony Davis, ed ecco qua che si ritrova ad essere la stella dei Pelicans che si stanno consolidando con l’esordio della sensation Zion Williamson. Le sue cifre recitano 25.1 punti, 6.5 rimbalzi e 4.2 assist con quasi il 50% dal campo e il 40% da dietro l’arco.