
Meo Sacchetti, intervistato da Fabrizio Barbieri de La Provincia di Cremona, ha parlato di come sta trascorrendo il tempo in quarantena e della possibilità di vedere Ethan Happ in Azzurro:
“Taglio le siepi, mi sono Tallo arrivare i gerani e ho piantato fiori ovunque. In più sto provando a coltivare i pomodori. Non sono molto convinto di avere successo, ma ci provo… Appena si calmeranno le cose di sicuro tornerò ad Alghero. Così mi metterò di nuovo al lavoro nel giardino dell’altra casa… E’ più di un mese che sono a casa. Rispetto le regole e non lascio Cremona, ma osservo, ascolto, prendo atto di quello che sta succedendo.”
Voglia di ripartire, ma con cautela:
“Spero proprio che a ottobre questa sciagura sia finita. Prima servirebbe il vaccino, a quel punto tutti saremmo più tranquilli e il mondo si rimetterebbe in moto. Ogni giorno leggo di medicinali, cerotti, aire. Tutti parlano, ma non abbiamo nulla di concreto. Quando il ministero della salute ci darà notizie certe, allora potremo fare festa. Adesso è tutto complicato, vedremo se qualche azienda potrà ricominciare a lavorare. Con Vanoli sentiamo spesso, ma l’argomento è sempre quello della salute. Per il resto ci sarà tempo. Vedremo di trovare la giusta soluzione.”
Ethan Happ in Nazionale:
“Sarebbe un’ipotesi interessante. Ma per ora parliamo solo di ipotesi visto che il giocatore non ha ancora il passaporto. In questi giorni ho parlato con il padre di Paolo Banchero, un altro prospetto interessante per l’azzurro. Lui ha un passaporto per parentela di prima generazione, Happ sarebbe di seconda. Attualmente le regole con sentono un solo ‘passaportato’. Vedremo. Di certo Ethan lo conosco e so quello che può dare. Ho anche letto che il suo procuratore dice che non tornerà a Cremona. Ci sta, con le qualità che ha potrà giocare in squadre di livello molto alto. Noi della Vanoli siamo una società che deve fare questo lavoro. Formare e far crescere i giocatori.”
Foto: Alessia Doniselli / Superbasket