Prima che arrivasse Shaquille O’Neal a far adeguare le strutture dei canestri NBA alla sua devastante potenza, c’è stato un altro giocatore che ha costretto la lega a simili aggiustamenti, dopo aver fatto esplodere due tabelloni in meno di 30 giorni.
Il suo nome era Darryl Dawkins, noto anche come Chocolate Thunder, soprannome affibbiatogli niente meno che da Stevie Wonder. Insomma, il suo stile doveva essere ben noto, se la leggenda della musica lo definì tale senza poterlo neanche vedere. Famoso, infatti, per il suo gioco e il suo carattere esplosivi, il centro era altresì celebre per il suo movimentato stile di vita anche fuori dal campo.
Sebbene abbia concluso la carriera con ottimi numeri, ma senza particolari riconoscimenti, Dawkins ha lasciato alla sua maniera il segno nella NBA, grazie a ben altre credenziali, come le già menzionate schiacciate esplosive, per essere stato il primo giocatore a fare il salto direttamente dalla high school all’NBA, e per il record di 386 falli commessi in una stagione.
Dopo essere stato draftato quinta scelta assoluta dai Philadelphia 76ers a soli 18 anni, passò le prime due stagioni della sua carriera sul fondo della panchina. Nei playoff del 1977, però, passò da panchinaro in regular season a fondamentale contributore nella strada alle finali NBA, tenendo a bada i centri avversari della Eastern Conference. Il suo ruolo e minuti crebbero così nel corso degli anni, divenendo il centro titolare dei 76ers capitanati da Dr. J.
In 7 stagioni a Philadelphia ha tenuto 11.2 punti, 6.7 rimbalzi e 1.4 stoppate di media, con vette di 14.7 e 8.7, partecipando a tre finali NBA. Purtroppo, non era lui la risposta alle necessità dei Sixers, che persero tutte e tre le finali. Decisero così di liberarsi di Dawkins nel 1982, mandandolo ai New Jersey Nets, mentre riuscirono ad ottenere l’MVP Moses Malone, che li avrebbe condotti al titolo l’anno successivo.
A New Jersey, Darryl ebbe le migliori prestazioni della sua storia, chiudendo il 1984 con 16.8 punti di media, ma, dopo ancora poche stagioni, concluse la carriera a soli 32 anni, distrutto dagli infortuni, ma su una nota positiva, vincendo l’anello coi Detroit Pistons campioni NBA 1989.