Mentre le ventidue squadre convocate a Orlando continuano ad allenarsi in vista della ripresa del campionato, le escluse hanno iniziano le grandi manovre in vista della nuova stagione. Una delle più chiacchierate, ovviamente, è New York.
Sotto l’impulso di Leon Rose (l’ex agente chiamato a ricoprire la carica di Presidente), i Knicks hanno iniziato a intavolare i colloqui con i candidati al ruolo di Head Coach. Colloqui via web, naturalmente, visto il divieto ancora in vigore per gli incontri personali.
Se inizialmente la scelta sembrava ristretta ai soli di Tom Thibodeau, Mark Jackson e Kenny Atkinson, nelle ultime settimane la rosa dei candidati si sta allargando. Dopo il nome di Becky Hammon (la stimatissima assistente di Gregg Popovich a San Antonio), un po’ a sorpresa è arrivata la notizia dell’intervista effettuata a Jason Kidd.
Dopo aver ottenuto il permesso a Rob Pelinka e ai Los Angeles Lakers, i Knicks hanno sondato l’interesse dell’assistente di Frank Vogel. Le parti hanno già programmato un nuovo incontro nella “bolla” di Orlando, per aggiornarsi e verificare la volontà di entrambi le parti di proseguire nelle discussioni.
Kidd non sarebbe nuovo a New York e i tifosi ricordano con piacere la sua esperienza in maglia arancioblu culminata nelle 54 vittorie della stagione 2012/2013, l’ultima in cui i Knicks si sono qualificati per i playoffs. Da allora la franchigia della Grande Mela ha intrapreso un rapido e inesorabile declino tecnico (e non solo).
L’idea di Rose è quella di ripartire da un coach apprezzato dai giocatori e che abbia esperienza nel far crescere i giovani. L’esperienza del buon Jason ai Nets e, soprattutto, ai Bucks sembrano rispondere alle esigenze della dirigenza di New York: a Brooklyn fu premiato per due mesi consecutivi come Coach of the Month per la Eastern Conference, mentre a Milwaukee in soli 12 mesi Kidd portò la franchigia da 15 a 41 vittorie, qualificandosi a degli insperati playoffs già il primo anno.
Un curriculum che certamente può impressionare Leon Rose, ma i maligni aggiungono un altro succoso dettaglio che potrebbe valere più delle vittorie accumulate in carriera dall’ex geniale playmaker. Kidd è stato l’allenatore decisivo nello sviluppo di Giannis Antetokounmpo, quello che gli ha concesso la piena libertà tecnica impostandolo da “point forward”, che lo ha accompagnato nel passaggio da prospetto intrigante a stella assoluta. Tra i due si è instaurato un legame talmente forte che, nel momento in cui Kidd fu licenziato durante la stagione 2017/2018, la stella dei Bucks chiamò il proprietario dei Bucks per scongiurarne l’allontanamento.
Ecco, quindi, che per i soliti malpensanti la ricerca di Kidd sarebbe la carta per arrivare ad Antetokounmpo.
Solo superficiali e infondate illazioni in questo caldo e noioso giugno? Probabile, però Giannis diventerà free agent nell’estate del 2021 e i Knicks potrebbero destinare al greco buona parte dello spazio salariale a disposizione per resuscitare una franchigia in netta difficoltà.