Dopo mesi di fermo delle attività, gli appassionati NBA sono tutti lì, impazienti, ad aspettare la ripresa del campionato, prevista in Florida, nella magica cornice di Disney World.
Tralasciando tutti i dubbi sul fatto che la NBA potrà effettivamente ripartire, più che legittimi date le recenti notizie sulla situazione dei contagi negli USA e tra i giocatori della Lega, l’insolita formula proposta potrà provocare sorprese?
I Dallas Mavericks sono una delle squadre che potrebbero approfittare della situazione.
La squadra texana è attualmente al settimo posto della Western Conference, preceduta da Oklahoma City Thunder e Houston Rockets, che hanno lo stesso numero di vittorie, 40, ma tre sconfitte in meno.
Un obiettivo realistico per i Mavs potrebbe essere quello di acciuffare almeno una delle due squadre che la precedono, per evitare, ai playoffs, di incrociare i Los Angeles Clippers già al primo turno.
Ma quali sono i punti di forza di Dallas?
Prima di tutto, le statistiche ci dicono che i texani, lontano dalle mura amiche hanno un record di vittorie addirittura migliore che in casa (21-12 contro 19-15).
Finire la stagione in campo neutro, lontano dai propri tifosi, non dovrebbe quindi essere un problema per loro, mentre altre squadre hanno dimostrato di soffrire la lontananza dal proprio parquet molto di più.
I Mavericks inoltre, sono una squadra molto migliore di quanto la posizione in classifica potrebbe far pensare.
Infatti nella Western Conference, anche quest’anno molto competitiva malgrado il crollo dei Golden State Warriors e, in misura minore, dei Portland Trail Blazers, la classifica è molto corta e ci sono ben 6 squadre distanziate da solo 4 vittorie.
Dallas è l’ultima di queste, ma ha appunto soltanto 4 vittorie in meno dei Clippers, secondi nella conference.
I texani hanno inoltre molto da recriminare per diverse sconfitte di misura subite.
I ragazzi di coach Rick Carlisle, squadra a trazione europea e giovane, potranno anche difettare un po’ di esperienza ma in quanto a talento ne hanno da vendere.
A parte il fenomenale Luka Doncic, che quest’anno, prima del Lock Down, stava viaggiando con cifre straordinarie (28,7 punti, 9,3 rimbalzi e 8,7 assists a partita!) anche l’altra stella europea, Kristaps Porzingis sta dimostrando, dopo il lungo infortunio patito, di essere all’altezza di quello che aveva fatto vedere a New York.
Anche il figlio d’arte, Tim Hardaway Jr., molto criticato a New York, sta giocando una buona stagione, mettendo a segno quasi 16 punti in 29 minuti scarsi di utilizzo medio a sera e soprattutto segnando dalla linea dei 3 punti con una percentuale che è passata dal 34% dell’anno scorso al 40,7%.
I texani però, in Florida dovranno fare a meno degli infortunati degli infortunati Dwight Powell, Courtney Lee e Jalen Brunson.
Alla lista degli assenti si è aggiunto di recente il centro Willie Cauley-Stein.
In attesa della nascita del primo figlio a Luglio, ha infatti deciso di non seguire la squadra nel ritiro di Orlando per stare vicino alla sua compagna.
Il centro, l’anno scorso, a Sacramento aveva avuto una grande stagione risultando uno dei giocatori più migliorati.
Nelle 13 partite giocate con i Mavs, cui è arrivato dai Golden State Warriors, ha avuto numeri decisamente più bassi che nel recente passato ai Kings.
Cauley-Stein ha collezionato infatti medie da 5,2 punti e 4,6 rimbalzi a partita, in soli 12 minuti di utilizzo medio.
Dallas, defezioni a parte, ha una certa abbondanza di buoni giocatori a roster sotto i tabelloni.
Probabilmente, Cauley-Stein ha sofferto la concorrenza, nel ruolo, di gente come Boban Marianovic, Kristaps Porzingis, Dwight Powell e Maxi Kleber.
Per affrontare le varie assenze, la franchigia texana è corsa ai ripari assicurandosi, da free agent, la guardia Trey Burke.
Quest’ultimo è stato tagliato a Febbraio dai Philadelphia 76ers, con i quali aveva giocato 25 partite con medie di 5,9 punti e 2,1 assists a partita.
Ottimo giocatore nel pick and roll e nel costruirsi il tiro su isolamento, è stato sacrificato dalla sua ex squadra per fare spazio nel roster a Glenn Robinson III e Alec Burks.
I Mavericks che si presenteranno ad Orlando sono una squadra giovane, talentuosa e con molta voglia di stupire.
La prima sfida sarà il primo Agosto, contro quei Rockets che li precedono in classifica di una sola posizione.
Seguiranno due partite abbordabili, contro i Phoenix Suns e i Sacramento Kings.
L’occasione per stupire e entrare tra le protagoniste della Western Conference è ghiotta.
Riusciranno i Mavs a sfruttarla?