Non so voi, ma tutto questo parlare di “bubble”, mi ha fatto tornare indietro di qualche anno, e mi ha riportato a quando entravo in sala giochi per incollarmi al videogame più iconico di quegli anni: “Bubble Bobble”, un’autentica ossessione per tanti adolescenti.
I due draghetti impegnati a soffiare e scoppiare le bolle colorate non saranno logicamente l’oggetto di questo intervento, ma da allora il termine “bubble” non era stato così presente nella mia vita e, credo, in quella dei tanti appassionati di basket.
Stanotte è circolata la notizia che vorrebbe in via di definizione l’apertura di una seconda “bubble” a Chicago. Una mossa che segue le indicazioni e i desideri espressi dai rappresentanti delle otto squadre escluse da Orlando, interessate a poter riprendere allenamenti e partite.
Il progetto vedrebbe un mini-campionato nel quale ogni squadra disputerebbe quattro partite, il tutto anticipato da un training camp. Il protocollo sarebbe lo stesso di Orlando, con le squadre isolate in alberghi dedicati.
Anche la NBPA, l’Associazione Giocatori, sarebbe stata interpellata da Adam Silver, e starebbe decidendo sull’accettazione del piano.
Sicuramente, la NBA ha tutto l’interesse nel giocare altre partite e vendere il prodotto alle televisioni, così da ridurre l’enorme impatto economico che lo stop ha causato.
Ma i giocatori? Ormai è abbastanza palese che anche molti dei giocatori che saranno a Orlando, se potessero, resterebbero con le loro famiglie a casa, al riparo da una situazione sanitaria che, giova ricordarlo, negli Stati Uniti è tutt’altro che sotto controllo (ieri oltre 50.00 contagi).
Almeno a Orlando la posta in palio sono la qualificazione ai Playoffs e la conquista del Titolo. Quali sarebbero gli stimoli per i giocatori impegnati a Chicago? Inesistenti.
Ecco, quindi, che iniziano a filtrare le prime indiscrezioni su come molti veterani siano ostili a questo progetto, soprattutto i fortunati con contratti sostanziosi e i futuri free agent che temono di procurarsi gravi infortuni in una competizione inutile.
Vedremo quali saranno gli sviluppi di questo ennesimo tentativo di salvare la stagione da parte della NBA.