Allen Iverson, nella sua lettera dedicata a Kobe Bryant su ‘The Players’ Tribune’, racconta un aneddoto che rende l’idea di quanto il Black Mamba, anche da giovanissimo, fosse sempre concentrato sulla pallacanestro:
“Ti ricordi quando giocai a Los Angeles per la prima volta nell’anno da rookie? Mi venisti a prendere all’hotel e uscimmo per mangiare qualcosa. Mi chiedesti cosa avremmo fatto dopo e ti risposi che volevo andare in un club. Alla fine, eravamo a L.A.! Dai fratello! E cosa mi dicesti tu? “Torno in palestra”. Sei probabilmente l’unico personaggio nella storia del gioco la cui narrativa e mistica non è esagerata. Il Mamba non era un mito. Non ti rende nemmeno giustizia. L’una, le due, le tre del mattino. Sapevamo che ti avremmo trovato lì.”
Lo storico giocatore dei 76ers ha poi continuato la lettera scrivendo parole davvero significative e sincere:
“Ogni volta che qualcuno mi chiede: ‘Chi è il più grande di tutti i tempi?’. Non ti prenderò in giro. M.J. è sempre il numero 1. So che diresti lo stesso. Black Jesus, questo è il G.O.A.T. Ma il numero 2? Numero 2, dico sempre che è Kobe Bryant. Nessuno è stato più duro di te. Nessuno ha ottenuto di più da me. Siamo legati per sempre in questo gioco, in questa vita. Vorrei solo che avessimo avuto più tempo.”