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L’orgoglio e il carattere della Virtus Roma: la contestazione civile e silenziosa contro le mancate promesse della società, l’inizio poco incoraggiante (-11 al decimo) e la reazione d’orgoglio. Nella vittoria della Virtus Roma a Brescia non c’è solo pallacanestro. C’è il carattere di una squadra che non ha ancora ricevuto il primo stipendio e che ha davanti un futuro nebuloso. C’è l’abnegazione difensiva e l’amore per il gioco di 11 professionisti che, dopo non aver giocato il primo possesso per protesta, hanno accantonato tutte le incertezze e hanno dato l’anima per ottenere un risultato in grado di dare un pizzico di serenità all’ambiente. Menzione speciale per Luca Campogrande (19 punti con 5 triple: career-high), che si sta confermando uno degli italiani più in crescita del campionato.
L’acuto di Michael Roll: la sua grande prova contro Trento è in linea con l’ottimo avvio stagionale che sta attraversando. Grande protagonista del parziale di 20-2 dell’Olimpia, Roll ha alzato l’asticella nel quarto periodo ed è stato capace di incidere su entrambe le metà campo. Sono 19 punti con 2/4 da due e 5/8 da tre e 2 recuperi per l’ex Maccabi.
La prestazione corale di Sassari: non è mai facile giocare senza tre giocatori importanti (Gentile, Kruslin e Treier) e il proprio, vulcanico, capo allenatore (il Poz ha qualche lineetta di febbre ma è risultato negativo al tampone). La Dinamo, però, si è compattata e ha fatto “una magia”, come detto dal vice Casalone nel post-partita di Varese. Il primo tempo dei sardi è stato sontuoso: basket champagne, palla che gira come una trottola, tutti coinvolti e tantissima energia. I numeri parlano di un surreale punteggio di 67-32 con 13/16 dall’arco all’intervallo, con la gara ormai tranquillamente in archivio. Il Banco di Sardegna ha collezionato 30 assist di squadra e segnato 102 punti in un match in cui sono arrivati bei segnali da parte di ogni pedina, specialmente da Tillman (19 punti e 7 rimbalzi) e Bendzius (23 punti).
FLOP
La tristezza e il lassismo di una Germani Brescia che ha (quasi) toccato il fondo: rileggete quello che abbiamo scritto una settimana fa ed elevatelo al cubo. Dopo un buon inizio, Brescia è stata annullata dalla difesa di Roma e non ha saputo trovare le risorse per reagire. Una squadra senz’anima e poco coesa che, al di là delle quattro sconfitte consecutive tra LBA ed EuroCup, non sta dando segni di vita in termini di personalità. Perdere 64-70 in casa contro una squadra di bassa classifica è un risultato pesante, che potrebbe spingere la società a fare interventi drastici. Esposito pare sempre più sconsolato, e questo può essere sintomo di mancanza di fiducia e sintonia con il club. “Una partita molto confusa e triste. La responsabilità è di tutti, bisogna cercare di capire e togliere al più presto questa tristezza in un periodo in cui ce n’è già abbastanza”, ha detto Graziella Bragaglio.
Le prestazioni di Ruzzier e Douglas come emblema del disastro di Varese a Sassari: se pure il GM Conti arriva a criticare il loro rendimento pubblicamente, allora c’è decisamente qualcosa che non va. Ruzzier, autore di 0 punti (0/5 dal campo) e 3 palle perse in 20 minuti, si sta rivelando una delusione per Varese. Douglas (4 punti con 1/5 al tiro e -23 di plus/minus), invece, ha avuto un atteggiamento a dir poco rivedibile ed è stato totalmente controproducente per l’attacco varesino. Un copione che si sta ripetendo con eccessiva frequenza in questo avvio di annata.
Le difficoltà di Mattia Palumbo: l’ex Treviglio doveva esser il giovane talento in rampa di lancio a servizio della Fortitudo. Ma la realtà è che, fino a oggi, abbiamo visto un giocatore incapace di incidere e di dare un contributo. Contro Brindisi avrebbe potuto mettersi in vetrina sfruttando le assenze, e invece ha collezionato il suo terzo “0” stagionale (2,2 punti in 12 minuti di media). La sensazione è che il 20enne romano stia facendo fatica a stare in campo a questo livello. Spesso appare confuso, sbaglia totalmente le letture e non riesce a far valere il proprio fisico. I suoi potrebbero essere dei fisiologici problemi di adattamento: è quello che speriamo tutti, specialmente Meo Sacchetti.
Foto di copertina: Virtus Roma / Facebook