Comincia il mercato NBA e veniamo costantemente bombardati con tutte le terminologie specifiche, che spesso
confondono più che aiutare a capire veramente le dinamiche di mercato. Come funziona il Salary Cap? Cos’è un Unrestricted Free Agent? Cosa si intende per Player Option?
In questo articolo diamo una risposta semplice a tutte queste domande.
LA FREE AGENCY
La Free Agency non è altro che il mercato dei Free Agent, ovvero degli svincolati: parliamo di tutti quei giocatori che hanno portato a termine il proprio contratto e sono liberi di firmare per altre squadre. Essa rappresenta una delle tre situazioni in cui una franchigia può aggiungere un giocatore al proprio roster (le altre due sono tramite la selezione al Draft o con una trade, ovvero uno scambio).
La Free Agency NBA, più in particolare, divide i giocatori svincolati in due categorie: Unrestricted Free Agent (UFA) e Restricted Free Agent (RFA).
Unrestricted Free Agent
Delle due potremmo definirla la “categoria privilegiata”, in quanto i giocatori appartenenti ad essa non hanno vincoli di nessun tipo e possono firmare liberamente con qualunque squadra (la cifra dello stipendio varia in base alle disponibilità della singola franchigia). L’ultima squadra di appartenenza non potrà quindi far valere nessun tipo di pretesa su di loro, né potrà sapere il valore delle offerte presentate da altri.
In genere questo tipo di Free Agent è il più ambito nelle finestre di mercato: quest’anno ad esempio saranno liberi giocatori come Fred VanVleet, Montrezl Harrell, Goran Dragic e il nostro Danilo Gallinari, tutti pezzi pregiati corteggiati da molte franchigie.
Restricted Free Agent
Passiamo ora ai “meno fortunati”. I Restricted Free Agent sono giocatori che, una volta scaduto il proprio contratto, possono sì ascoltare offerte da altre franchigie, ma la squadra precedente ha il diritto di pareggiare – nel caso lo volesse – qualsiasi proposta avanzata nei suoi confronti entro 15 giorni.
Per rientrare in questa categoria si deve ricadere all’interno di questi tre casi:
- Giocatore scelto al primo turno del Draft e in uscita dal quarto anno di contratto.
- Giocatore undrafted militante nella lega da tre o meno stagioni (discorso che si può applicare anche a quei giocatori internazionali che sono troppo vecchi per candidarsi al Draft).
- Giocatore in uscita da un two-way contract.
Un ruolo fondamentale nel mercato dei RFA è ricoperto dalla cosiddetta “Qualifying Offer“: si tratta di una sorta di mini estensione contrattuale di durata annuale che la squadra può decidere di esercitare dalla fine della Regular Season fino ad un determinato giorno (di norma il 29 giugno). In questo modo la franchigia ottiene un diritto di prelazione sul giocatore. Il suo valore standard (ad esclusione di rookie e two-way contract) è pari al 125% dello stipendio precedente, ma, nel caso in cui il giocatore abbia giocato più di 41 partite (per un totale di almeno 2000 minuti), c’è la possibilità di ottenere un’offerta più elevata.
Nel caso in cui la Qualifying Offer venisse esercitata, il giocatore avrebbe due possibilità: accettarla e diventare Unrestricted Free Agent l’anno successivo, oppure rifiutarla e diventare subito un Restricted Free Agent. Nel caso in cui invece la squadra decidesse di non esercitarla, il giocatore diventerebbe automaticamente un URF.
Player Option vs Team Option
Vanno ricordate, nell’ambito della Free Agency, anche la Player e la Team Option. La prima consiste in una clausola (o contratto già stabilito) inserita nel contratto di un giocatore che dà a quest’ultimo la possibilità di scegliere cosa fare l’anno successivo: esercitarla e rimanere con la squadra attuale per un’altra stagione, oppure declinarla (il rifiuto è definito “opt out“) e mettersi sul mercato come Free Agent.
Un esempio concreto, tra gli altri, è quello di Andre Drummond, attualmente in forza ai Cleveland Cavaliers: l’ultimo anno del suo contratto (un max contract quinquennale da 127 milioni firmato nel 2016) prevede infatti una Player Option. Se deciderà di esercitarla rimarrà un’altra stagione in Ohio (per poi diventare Free Agent nell’estate 2021); mentre se la declinerà si metterà automaticamente sul mercato e potrà firmare senza alcun paletto con un’altra franchigia.
La Team Option consiste nella medesima cosa, solo che in questo caso è la franchigia a decidere le sorti del giocatore.
Sign&Trade
Infine, in maniera molto semplice (ci sono dei dettagli molto tecnici che omettiamo), richiamiamo anche la Sign&Trade, che appartiene al mondo dei Free Agent. Si tratta di un particolare tipo di trade in cui una squadra firma un Free Agent di cui detiene i diritti e lo scambia immediatamente dopo averlo rinnovato. Ciò in sostanza consente da un lato ad una squadra di evitare di perdere un giocatore a zero, ricevendo invece in cambio delle risorse; dall’altro invece permette ad una franchigia di ottenere un giocatore che altrimenti non avrebbe potuto permettersi (unico paletto: nel firmarlo la squadra ricevente non può superare il cosiddetto “Apron“, posto 6 milioni sopra la Luxury Tax).
E’ importante ricordare tre aspetti portanti:
- La transazione deve avvenire obbligatoriamente entro le 48 ore dalla firma del contratto, altrimenti questo risulterà nullo.
- Il contratto firmato dal giocatore deve essere un triennale o un quadriennale senza opzioni e il primo anno deve essere obbligatoriamente garantito.
- Non si possono attuare una volta iniziata la Regular Season.