Prof. Emilio Fassi, il ‘Maestro del Tiro,’ ha fatto parte dell’Olimpia Milano per 15 anni, 1957-72. Con la squadra Juniores con le classi del 1943 e 1944, ha vinto il titolo nazionale nel 1961, il primissimo anno di quel torneo. La stella di quella squadra era Massimo Masini, 208 cm, oggi nella Hall of Fame del Basket Italiano. Playmaker della squadra era Giorgio Rubini, nipote del mitico coach Cesare Rubini. Dice Oscar Eleni: “Ho fatto la leva con lui, insieme a Giorgio Rubini e i gemelli Brega. Inutile dire chi ha fatto meno strada nel basket, almeno sul campo. Lui e Borella i miei guru e quando Fassi urlava a qualcuno ‘Cicuta!’ erano guai.”
Il Museo di Basket descrive il Prof. Fassi così: “Burbero, esigentissimo, rigido in palestra, fu uno dei grandi insegnanti dei fondamentali e aborriva la difesa a zona. Il prof. Fassi si vantava di avere imparato il basket direttamente da Van Zandt e pretendeva la perfezione stilistica dai suoi discepoli, ripudiava gli schemi (solo ‘dai e vai’, ‘dai e segui’ o ‘dai e cambia’) sempre fedele al motto “fondamentali, fondamentali ed ancora fondamentali”. Con il Simmenthal conquistò due titoli nazionali juniores, impresa notevole se si tiene conto che il Simmenthal, ai suoi tempi, preferiva acquistare giocatori affermati ma mai giovani talenti (unica eccezione Masini).”
Prof. Fassi ha accompagnato la Nazionale alle Olimpiadi di Città del Messico 1968, come assistente allenatore di Paratore insieme a Giancarlo Primo, per indicare la stima universale per lui. Giorgio Papetti, Direttore del Museo di Basket, ex-allieve del Prof. Fassi, dice, “Ho avuto il prof. Fassi come allenatore solo una stagione. Il Prof. Fassi era al corrente che non avevo possibilità di pagarmi il biglietto dell‘autobus per recarmi a fare gli allenamenti al Pala Lido. Ha fatto fornirmi tutte le settimane il tesserino dell’ATM. Lo ricordo con affetto anche perché, come giocatore, il mio tiro da fuori area era lacunoso e Fassi provò in tutte le maniere a correggermi con sedute massacranti.”
Giorgio Papetti ricorda anche, “Quando capitava che qualche giocatore della prima squadra fosse infortunato o assente, Gamba, assistente del ‘Principe’, veniva nella palestra secondaria del Palalido per chiedermi di unirmi alla prima squadra, alla fine dell’allenamento con gli juniores, per fare numero. Accettavo sempre perché ero felicissimo di poter vedere i miei idoli da vicino ed allenarmi con loro. In quelle occasioni, immancabilmente, il Prof. Fassi, mi regalava un gettone telefonico raccomandandomi di telefonare a mia mamma affinché non stesse in pensiero non vedendomi tornare al solito orario previsto.” Quindi, si tratta di una ‘quoziente umana’ di grande categoria!
Includo il Prof. Fassi in questa rassegna anche se non era nell’organigramma dell’Olimpia durante i miei tempi. Ma lui faceva sempre parte del club, quasi sempre alle partite al Pala Lido. Poi, avevo diversi miei che avevano imparato i fondamentali da lui. La ‘Banda Bassotti,’ per esempio. Lo vedevo ogni tanto dopo una partita, sempre discreto. Ma quando scambiavo due parole con lui, sapevo di conversare con uno che ne sapeva più di tutti. Tutti noi dell’Olimpia avevamo una reverenza incredibile per lui. Ho parlato con Giorgio Rubini non tanto tempo fa e si capiva, come con Giorgio Papetti, quanto era amato dai suoi giocatori. Un onore averlo conosciuto.