Ho sempre avuto un grande amore per i nostri sponsor. No, non perché ci dessero soldi, anche se facevano comodo. Ma quello, per loro, almeno all’inizio, è sempre un investimento pubblicitario. Anzi, hanno fatto studi accuratissimi sul ritorno per ogni centesimo speso come sponsor. Ma io amavo nostri sponsor perché CREDEVANO IN NOI. Questo sentimento è iniziato quando allenavo la Virtus Bologna, con la SINUDYNE come sponsor tutti i miei cinque anni con il club, 1973-78, pure altri cinque anni dopo. Anzi, Bruno Berti, proprietario della SINUDYNE, diventò azionista del club. Quindi, vedevo lo sponsor come una parte del club, della squadra, della famiglia.
Quando sono arrivato all’Olimpia, nel 1978, non avevamo uno sponsor. Dopo tre anni, il Cinzano non c’era più come sponsor principale. Nostro Presidente, Dr. Adolfo Bogoncelli, era preoccupatissimo, a dire poco. Infatti, durante quasi tutta la fase precampionato eravamo OLIMPIA e basta. Poi, pochi giorni prima dell’inizio della stagione, Dr. Bogoncelli ha stretto un accordo con la Fonte Levissima, ex-sponsor di Cantù, con ORANSODA, marchio con il quale hanno vinto lo scudetto nel 1967-68. Dr. Giuliano Mele, capo della Fonte Levissima, esaurito i tre anni con Cantù, non aveva intenzioni di fare sponsor sportivo di nuovo ma Bogoncelli gli faceva pressing.
Dopo un po’ di tempo, il Dr. Mele menzionava una nuova bibita, non ancora in vendita, che volevano pubblicizzare, per creare interesse e curiosità: BILLY. C’erano tre gusti: mela, arancia, pompelmo. In piccoli TetraPak, con cannuccia. Ecco fatto! Quindi, con divise fatte all’ultimo minuto, siamo scesi per in campo al Pala Lido per la primissima gara del campionato con il nome BILLY sulla maglia. Ovvio, nessuno aveva la minima idea cos’era Billy. C’è stato un annuncio qualche giorno prima, con presentazione, ma la notizia era troppo ‘fresca.’ Poi, le bibite non erano nemmeno in commercio, appena iniziata la produzione.
Poi, con passaparola, la gente ha cominciato a capire tutto. Se la Fonte Levissima voleva creare grande curiosità, sono riusciti alla grande! Anzi, quel primo anno, 1978-79, è stato un incubo in sede. Tutti noi quattro in sede (GM Toni Cappellari, io, segretaria Bruna Heidempergher, capo business Basilio Andolfo), per l’anno intero, abbiamo risposto a 100 telefonate ogni giorno: “Scusi, dove troviamo il Billy?” Abbiamo agito con grande pazienza e anche una buona organizzazione! Come? Abbiamo dato a tutti il numero di telefono del reparto BILLY della Fonte Levissima! Poveri loro! Ma, secondo me, ha spinto loro a mettere il prodotto in giro!
Anzi, dopo un mese, era già ai bar e anche al Pala Lido. Penso anche ai supermercati. Comunque, loro campagna di curiosità ha funzionato. Poi, come succede spesso con gli sponsor, si sono innamorati di noi. Infatti, il marchio BILLY è stato nostro sponsor per cinque anni! In genere, una sponsorizzazione dura tre anni. Questo perché le ricerche di mercato dicevano che una sponsorizzazione sportiva aveva effetto per tre anni. Penso diversamente. Penso che possa durare di più. Scavolini ha fatto 36 anni a Pesaro. Simmenthal ha fatto 16 anni con l’Olimpia. Ignis ha fatto 19 anni con Varese. L’Armani è, ormai, a 13 anni con l’Olimpia. Tutte storie di amore.