Esperienza fuori dal comune, a questi livelli, quella vissuta domenica durante il derby da Maarty Leunen.
Queste alcune delle sue parole nell’intervista con Luca Pinotti per La Provincia di Como.
“È stata una serata strana – ammette Leunen - ma anche interessante, perché mi ha dato l’opportunità di allenare la squadra. Nella stranezza generale, ho trovato un lato divertente: non capita tutti i giorni di vedere un club che si fida così tanto di giocatore, è un gesto di grande rispetto, fiducia e responsabilità che la società mi ha dimostrato”.
“È più difficile del previsto. Mi sono ritrovato più volte a pensare unicamente alla squadra e non a quello che avrei dovuto fare io in campo. È stato difficile da gestire, non lo nascondo. Per fortuna ho avuto l’aiuto di Di Giuliomaria, con cui ho giocato in passato. È una persona che rispetto molto, non è stato facile neanche per lui perché non conosceva il gruppo né il nostro sistema di gioco. Ma lui conosce il basket e questo è stato di grande aiuto”.
Nei programmi di Leunen, salvezza di Cantù a parte, non c’è ancora però quello di diventare un allenatore a tempo pieno: “Non lo so, davvero. Ma so di avere a mia disposizione una grande conoscenza del gioco. Mi relaziono molto bene con i giocatori e credo che potrei persino portare alcuni nuovi pensieri e alcune nuove idee di gioco. In cuor mio mi piacerebbe provare ma non ne sono ancora così sicuro: deciderò quando smetterò di giocare”.