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“È un giorno come gli altri del 1960 a Campagnola Emilia, nella pianura reggiana. Nel retrobottega di un piccolo forno, il figlio del titolare gioca con una pallina di pasta. Il papà è nei paraggi ma non si accorge che il piccolo infila quella dannata pallina tra i rulli di acciaio dell’impastatrice. L’urlo disperato del genitore non riesce a fermare l’inevitabile e quella macchina infernale inghiotte la manina di Gianni che non recupererà mai più la mano destra, ormai trasformata in un moncherino in cui solo il pollice e una falange dell’indice si sono salvati” – così ne parla Davide Giudici in un testo a lui dedicato.
Gianni, per chi non lo sapesse, è Gianni Gualdi. Leggenda del basket reggiano, e non solo. Colui che praticamente senza una mano, scelse comunque di giocare a basket. O meglio, scelse di non limitarsi a praticare sport, ma di scrivere il suo nome a caratteri cubitali nei libri di storia. La Serie A la sfiorò, ma dalla Serie B in giù fu uno spettacolo in tutti i campionati, spesso capocannoniere, spessissimo con prestazioni oltre i 40 punti e i 50 punti.
La tenacia e la forza di volontà lo portarono a sviluppare un agonismo impareggiabile.
Prima a Correggio, poi alla Fornaciari Reggio Emiia diventò lo spettacolo più incredibile per spettatori ed anche avversari. Nella seconda squadra di Reggio era il trascinatore, portando il club dalla Serie D alla Serie B in appena tre stagioni.
In quegli anni doveva spesso andare per lavoro in Germania. Ma pur di non saltare un allenamento, girava col borsone della squadra nel furgone e così di giorno era all’estero e la sera tornava sempre in Italia per non perdere un solo allenamento. L’agonismo e la passione per lo sport non lo fermavano davanti a niente. La moglie raccontò che dopo cinque giorni con febbre a 38 e 39, partì lo stesso per una trasferta a Prato dove segnò 37 punti. In settimana l’influenza addirittura peggiorò ma lui scese in in campo anche nella partita successiva segnando 47 punti.
Gianni Gualdi ha giocato a basket fino a 56 anni. A 52 anni mise a segno 52 punti in una partita.
Quella di Gianni “è la leggenda che per oltre cinquant’anni ha sfidato la sorte avversa scegliendo il basket come campo di battaglia”.