Stando all’ultimo “censimento dei campetti”, datato al 2014, Milano vanta la bellezza di 153 playground per giocare a pallacanestro all’aperto e gratuitamente (attualmente sono 185 in totale, contando però anche quelli da pallavolo). 43 in più di Londra, 92 in più di Parigi, 110 in più di Roma, 34 in più di Manhattan. Per rendere l’idea della densità di campetti nell’area urbana del capoluogo lombardo, la superficie di Milano è pari a 181,8 chilometri quadrati. Un’aiuola rispetto ai 1.572 chilometri quadrati di Londra o ai 1.285 di Roma. Ovunque tu vada, a Milano trovi un campetto: da quello più sgangherato in periferia a quello con i ferri luccicanti in mezzo agli eleganti vialoni alberati e agli sfarzosi palazzi del centro. Insomma, Milano può essere definita senza timori la capitale europea della cultura del campetto, uno dei posti migliori al mondo per giocare a basket a cielo aperto e percepire la bellezza, il divertimento e l’inclusione delle partitelle estemporanee e infinite che vengono organizzate sul cemento.
C’è però un enorme problema: dal Dpcm anti-Covid di novembre 2020, in tutta Italia è vietato praticare sport di contatto nei parchi e a livello amatoriale. Tradotto: non si può giocare a basket al campetto. Ogni persona con un minimo di raziocinio non si metterebbe mai, in questo preciso momento storico, a fare a sportellate sotto canestro assieme a perfetti sconosciuti. Nonostante il rischio di contagio all’aperto sia nettamente più basso rispetto ad altri luoghi al chiuso. È una regola dolorosa, ma purtroppo ancora necessaria per contenere la diffusione del Coronavirus. C’è chi l’ha capito, e giustamente stringe i denti e non gioca al campetto da ormai sei mesi (un’eternità). C’è chi invece non l’ha capito (o non vuole capirlo), e continua imperterrito a organizzare partite in qualche playground non troppo esposto, approfittando della totale assenza di controlli da parte delle forze dell’ordine.
Come in ogni aspetto della vita ai tempi del Coronavirus, c’è chi rispetta le norme e chi non le rispetta. Ma questo è un altro discorso. La realtà dei fatti è che la pandemia ha tolto la gioia del classico ritorno al campetto a inizio aprile, in concomitanza con le vacanze di Pasqua: un rito che sancisce la fine del lungo inverno e l’avvio della stagione del basket su cemento. E Milano, in quanto capitale europea del playground, sta soffrendo particolarmente l’impossibilità di sfruttare quelle 153 lingue di cemento che ogni anno fanno sbocciare amicizie, rivalità, storie, talenti. Lingue di cemento che rappresentano dei luoghi di socialità, svago e divertimento estremamente importanti nel contesto della vita urbana, e che spesso e volentieri sono i rettangoli in cui un bambino sognante realizza il primo tiro a canestro della propria vita. Il primo di una lunghissima serie. Aspettando il tanto atteso via libera per lo sport di contatto a ogni livello, ecco qualche consiglio volante che potrebbe tornarvi utile per quando, finalmente, si potrà tornare a giocare. I migliori campetti di Milano, secondo chi scrive:
- Campetto di viale Lazio 25: la “cage” di Milano, a due passi da Piazzale Libia e da Porta Romana. Un campetto decisamente in stile New York City e per questo motivo irresistibile. D’estate non è raro trovarci un certo Danilo Gallinari pronto a sfidare chiunque a suon di triple (come testimonia la foto di copertina dell’articolo, originariamente pubblicata da Repubblica nel luglio 2016).
- Campetto di Parco Sempione: semplicemente un’istituzione. E nel 2011 ci ha fatto due tiri anche Kobe Bryant, in Italia per un evento Nike. C’è poco altro da dire.
- Campetto di Famagosta, angolo via Spezia: una delle “new entry” esclusa dall’ultimo censimento dei campetti milanesi. Nato nel 2016 dalle ceneri del padiglione Coca Cola di Expo 2015, il campetto Famagosta è inserito all’interno di un modernissimo capannone di legno che lo rende davvero particolare. Un inedito playground coperto che vale la pena visitare. E se non trovate i canestri liberi, esattamente dietro il playground Coca Cola è situato un altro campetto scoperto.
- Campetto di via Dezza: chiamato anche Dezz’Amore, il campetto di via Giuseppe Dezza 22 è un punto di riferimento importantissimo per gli appassionati di basket della città. Si trova vicino alle fermate della metropolitana di Sant’Agostino e Wagner. Di recente, sono partiti i lavori di riqualificazione del campetto nell’ambito della rigenerazione dei giardini.
- I campetti del Quartiere Adriano: uno dei due, con il manto tutto colorato di tonalità diverse, si trova all’altezza di via Saragat, nel parco Adriano; l’altro è nel parchetto di fianco a via Tremelloni, nel cosiddetto “quartiere nuovo”. Il Quartiere Adriano è un ottimo posto per giocare a pallacanestro.
- Campetto di via Cermenate: campetto recintato, molto simile a quello di viale Lazio. Si trova all’altezza del numero civico 24.
- Campetto del parco Vittorio Formentano: bellissimo playground in mezzo al verde, ristrutturato da Danilo Gallinari nell’ambito dell’iniziativa We Playground Together. Si trova tra corso XXII Marzo e viale Umbria.
- Campetto di viale Sarca: altro playground ristrutturato da Gallinari. È in viale Sarca angolo via Smith, sotto la scalinata della Collina dei Ciliegi in zona Bicocca.
- Campetto di Cimiano: in via don Calabria, adiacente alla fermata della metropolitana di Cimiano e non troppo lontano dal Parco Lambro. Un campetto per chi ama respirare la vera atmosfera del basket outdoor in periferia.
- Campetto del Naviglio Martesana: poco prima del ponticello di Piazza dei Piccoli Martiri, in zona Turro lungo il Naviglio della Martesana, c’è un piccolo parco che ospita un campetto potenzialmente straordinario dal punto di vista scenografico, ma spesso malmesso, senza retine e con il fondo rovinato. Uno dei grandi “what if” della città.
- Campetto del Parco di Trenno: per chi abita nel quartiere di Quinto Romano, non troppo lontano da San Siro, i due campi da basket del Parco di Trenno (nei pressi di via Novara) sono un’ottima soluzione per fare delle partitelle di ottimo livello in mezzo al verde.
- Campetto del Parco Trotter: al posto della vecchia piscina abbandonata del Parco Trotter, polmone verde a cui si accede da via Padova e via Giacosa, nel settembre 2020 è stato inaugurato un centro polisportivo outdoor che ospita anche un bel campetto da basket dal manto blu. I sostegni dei canestri hanno le protezioni, e questo è un “plus” da non sottovalutare. Anche questo playground, come quello di Famagosta, è fuori dal censimento dei campetti del 2014.
- Campetto di Piazza Aspromonte: la zona di piazza Aspromonte, vicino a viale Abruzzi e in mezzo tra le fermate della metropolitana di Piola e Loreto, è molto elegante e signorile. Ecco perché un campetto nel cuore di questa piazza è un vero e proprio spettacolo.
- Campetto di via Arcadia a Gratosoglio: qui il celebre cantante Mahmood, vincitore di Sanremo 2019, in collaborazione con il Comune di Milano ha riqualificato un campetto polifunzionale che è destinato a diventare un importante luogo di aggregazione per i ragazzi del quartiere.
- Campetto del Parco della Torre: il nuovo Parco della Torre (viale Sarca 230) è un vero e proprio gioiellino della zona dell’università Bicocca. Inaugurato nel settembre 2018, ospita anche un campo da basket ben tenuto e dotato di reti che permettono ai palloni di non scappare ovunque.
Per maggiori informazioni sui playground della città è possibile scaricare l’App per smartphone “Sport a Milano”, disponibile per i dispositivi Apple e Android.
[Foto di copertina: Repubblica.it]