Mario Boni, vicepresidente della GIBA, parla di Alessandro Pajola, dalla GIBA eletto come miglior giocatore dello scorso campionato.
Intervistato da Dario Cervellati per il Corriere dello Sport Bologna, un estratto delle sue parole.
“Pajola è cresciuto tantissimo a livello offensivo. Una volta veniva battezzato dagli avversari che lo lasciavano tirare, mentre adesso ha fatto vedere che sa prendersi le responsabilità e fare canestro. È già decisivo per la Virtus e per la Nazionale, ma io dico che può crescere ancora. Se prende esempio da Spissu, un altro giocatore che mi ha molto colpito, nell’attaccare il ferro, farà un altro passo avanti diventando sempre pericoloso in attacco”.
Teodosic può essere un esempio per il giovane classe ’99 italiano anche da questo punto di vista? “Assolutamente sì. Milos ogni volta che ha il pallone in mano può sempre attaccare, poi spesso sceglie assist geniali, ma è sempre pericoloso. Oltre alla qualità, è un giocatore capace di insegnarti il giusto approccio caratteriale alle partite. E poi accetta l’errore in modo diverso, ha quella convinzione, che definirei quasi arroganza, che gli fa prendere i tiri, sbagliarli ma subito ritentare. È da lì che si riconoscono i campioni”.
Nella finale del Preolimpico di Belgrado tra la sua Serbia e l’Italia, proprio Pajola è riuscito a imbrigliarlo. “Teodosic non si è comunque mai tirato indietro, nonostante i tanti errori. È nello sbaglio che ha dimostrato la sua grandezza e la sua importanza all’interno dello spogliatoio”.