La stagione è ormai alle porte e Bruno Cerella è pronto a vestire la maglia della Reyer Venezia per il quinto anno consecutivo. Dopo essere ritornato anche in Kenya per il suo progetto di solidarietà (Slams Dunk), Cerella è carico per la prossima ripartenza.
Intervistato da Michele Contessa per La Nuova Venezia, un estratto delle sue parole.
“A causa del Covid, erano due anni che non riuscivo ad andare di persona in Kenya”, ha spiegato Cerella, “dove comunque l’attività di Slums Dunk non si è mai fermata grazie all’impegno nel corso di tutto l’anno dei nostri allenatori”.
“Ho tante motivazioni, ho voglia di poter ritornare in campo con il pubblico sugli spalti, anche se su questo punto noi possiamo solo stare ad aspettare. La squadra ha cambiato abbastanza e trovo che questo sia anche bello perché ci permette di conoscere meglio nuove persone, con nuovi equilibri da creare all’interno del sistema di gioco. I fondo, con molti dei nuovi già ci conosciamo per esserci incrociati in campo, ma l’inizio della stagione servirà per approfondire questa conoscenza. In ritiro proveremo a trovare l’amalgama”.
“Sarà il percorso a determinare i risultati. Sappiamo che alla fine vince solo uno, ma dobbiamo cercare di far in modo che la nostra stagione sia “vincente” soprattutto come mentalità. Dobbiamo dare il massimo per essere competitivi ad alto livello, per riuscire a esprimere una pallacanestro di un certo tipo”.
Sull’Eurocup: “E’ una formula che ha pro e contro. A me piace, ritengo che consenta di programmare meglio la stagione anche dal punto di vista dell’organizzazione del club. Richiede uno sforzo maggiore da parte di tutte le componenti, comprese quelle dirigenziali e di staff, e porterà a lavorare in un modo diverso allenatori, preparatori atletici e giocatori. Diventerà un po’ come giocare l’Eurolega”.