Alessandro Pajola è pronto per essere una delle guide della Virtus campione d’Italia nella prossima stagione.
Intervistato da Massimo Selleri per Il Resto del Carlino, un estratto delle sue parole.
“Ripartire è sempre bello – racconta Pajola – perché ritrovi una parte dei tuoi vecchi compagni e le persone che ti hanno accompagnato in questi anni. Allo stesso tempo, fai la conoscenza con i nuovi arrivati e inizi a gettare le basi per una stagione che noi dobbiamo fare in modo che sia bella”.
Cosa significa bella? “Le vittorie non arrivano mai per caso, ma sono sempre il frutto del lavoro che viene fatto in palestra. Attraverso la nostra crescita come singoli giocatori e come squadra dobbiamo fare in modo che questa stagione sia ricca di soddisfazione per la nostra proprietà e per i nostri tifosi”.
Lei ha portato in nazionale l’entusiasmo di aver vinto uno scudetto. Dalla nazionale che cosa porta alla Virtus? “La consapevolezza di aver vissuto un’esperienza unica come quella delle Olimpiadi e di avere avuto la conferma che bisogna avere il coraggio di provarci sempre, anche quando tutti pensano che non sei il favorito”.
Uno dei nuovi arrivati alla V nera lei lo conosce molto bene. Quale è stata la sua reazione quando ha saputo che Nico Mannion sarebbe stato un suo compagno di squadra anche nel club? “Chiaramente ero felicissimo perché ha dato un contributo fondamentale ai risultati della nazionale ed è un ragazzo che anche fuori dal campo lavora perché il gruppo resti unito. Ritrovarsi a vestire la stessa maglia è bellissimo e di questo bisogna ringraziare chi ha reso possibile tutto questo”.
Pensa mai all’Nba? “Sinceramente no. Sono un ragazzo molto concreto che si concentra solo sul presente più vicino. Ho 21 anni, un club importante e che vuole vincere come la Virtus mi ha dato fiducia e sono allenato da Sergio Scariolo, che con la Spagna è campione del mondo. In questo contesto credo non sia affatto banale o scontato dire che l’unico mio pensiero è dare il massimo con la maglia della V nera”.