Dopo sei stagioni lontano dall’Italia Niccolò Melli fa ritorno all’Olimpia Milano. L’ala azzurra metterà a disposizione di Messina l’esperienza maturata in questi anni tra Eurolega ed NBA. Dopo l’esplosione a Bamberg e la conferma ai massimi livelli europei sotto la guida di Obradovic, il “sogno americano” ha avuto un sapore dolceamaro con molti alti e bassi. Ora il giocatore classe ’91 è chiamato ad un ruolo da protagonista in una Milano che vuole riconfermarsi nell’élite del vecchio continente.
Novità per quanto concerne la location delle conferenze stampa di presentazione che migrano dal MediolanumForum al Rosa Grand Hotel di piazza Fontana, all’ombra della Madonnina.
Questa una sintesi delle sue parole.
IL RITORNO A MILANO E IL PROGETTO: Ritorno ma tante cose son cambiate dalla mia partenza, ad esempio la palestra dove ci allenavamo e l’organizzazione.
È stata una scelta di campo dopo aver parlato con coach Messina: mi ha colpito quello che mi ha prospettato e non ho rimpianti. Sono contento dei due anni fatti in NBA e sono carico.
LE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA: L’ambizione di questa società arrivata ad un tiro dalla finale di Eurolega ed in cerca di una conferma a questo livello. È una squadra ambiziosa. A livello individuale quando il coach ti prospetta un ruolo importante è un attestato di stima e di fiducia; non contano solo le parole ma anche i fatti come l’addio dato a LeDay per puntare con forza su di me.
LA SUA STORIA CON L’OLIMPIA: Non so cosa rappresenteranno i prossimi 3 anni e non affronto le tappe come punto di arrivo. Sono una persona e un giocatore molto ambizioso e non penso mai di “essere arrivato”: sono qua perché voglio dimostrare il mio valore e voglio vincere con questa maglia. Torno con un altro ruolo riaspetto a 6 anni fa e l’essere partito per altre esperienze è stata sicuramente una buona scelta per la mia crescita professionale.
SULLA SFIDA MILANO-BOLOGNA: è bello pensare che ci sia una sfida di così alto livello in ambito nazionale ma non bisogna dimenticare Venezia e Sassari. Quando ero qua a Milano c’era Siena; ora c’è bologna ma non solo. Noi abbiamo anche l’impegno dell’Eurolega e penso che sia stata fatta una squadra per competere su tutti i fronti.
SULLA FASCIA DA CAPITANO: Orgoglioso di essere quello della nazionale. Per quanto riguarda Milano non è un tema ancora discusso e non è una decisione che spetta a me. È un onore e certamente farebbe piacere ma deve essere una scelta condivisa anche con i compagni. È vero che sono quello che ha giocato più partite con questa maglia ma dei miei attuali compagni ho giocato solo con Datome.
ANEDDOTO SULLO SCUDETTO 2014: Il mio primo pensiero era stato di cercare la mia famiglia nel pubblico; mi sono sentito strattonare da qualcuno che solo dopo qualche attimo ho capito essere mio padre.
COMPAGNI DI SQUADRA: Contento di giocare con Hines, abbiamo iniziato a giocare contro in A2 ed era già un giocatore straordinario. Sono curioso di vedere anche Mitoglou, che da avversario mi ha sempre messo in grande difficoltà, e credo potremmo essere intercambiabili.