Fonte: sport.sky.it
Facundo Campazzo sull’esperienza nella NBA. Nonostante questo era più che lecito da parte dei giornalisti argentini che lo hanno intervistato, chiedersi quale sia stato l’ostacolo più complicato da superare. “Senza dubbio il trash talking – ha risposto un po’ a sorpresa Campazzo – complicato gestire quel fiume di parole e di offese. Non ti trovi spesso in situazioni del genere ai Mondiali o alle Olimpiadi, mentre in NBA è un continuo”.
Esperienze nuove che sono rimaste impresse nella mente di Campazzo: “Sono nell’angolo pronto a prendere un tiro da tre punti e puoi distintamente sentire di continuo la panchina opposta che dice: “Lasciatelo tirare, non segnerà mai” e io sono costretto a trattenermi dal tentare il tiro, voltarmi e rivolgere lo sguardo contro di loro. È un rischio: perché se lo fai e segni, hai una scarica d’adrenalina pazzesca e pensi di essere il migliore. Se non va dentro però fai mille paranoie dovute al fatto che ti stanno entrando nella testa. È incredibile”. E pensare che dall’alto del suo metro e 80 (rilevato con molta generosità), ci si sarebbe immaginati problemi di natura ben diversa.