Il presidente della Carpegna Prosciutto Pesaro Ario Costa ha spiegato la scelta di coach Aza Petrovic di lasciare la panchina della Nazionale Brasiliana per dedicarsi esclusivamente alla Vuelle Pesaro.
Inoltre, Costa si toglie anche un sassolino dalla scarpa riguardo la formula della Supercoppa.
Intervistato da Elisabetta Ferri per Il Resto del Carlino/Pesaro, un estratto delle sue parole.
Sulla scelta di Petrovic: “Ne abbiamo parlato a lungo, Aza aveva la totale libertà di scelta. Se avesse mantenuto il doppio ruolo sarei stato orgoglioso di avere a Pesaro il Ct di una Nazionale così importante, ma nello stesso tempo non possiamo non essere contenti di questa scelta, perché significa dedicare tutto se stesso alla Vuelle. Lo trovo un gesto di una professionalità estrema, non era facile dire addio a un compito così prestigioso a livello internazionale che gli aveva fruttato ottimi risultati, con 26 partite vinte su 33 alla guida dei verde-oro”.
La voglia di far bene a Pesaro: “È così, lui mi ripete sempre che sente di non aver finito il suo lavoro, come se quello che gli era stato chiesto più di trent’anni fa dovesse ancora chiudersi. Sapete bene che lo chiamavo tutte le estati per affidargli la panchina e dargli anche la possibilità di chiudere questo cerchio: adesso che è qui, vuole farlo bene”.
Sulla Supercoppa: “Non condivido questa formula, l’ho detto apertamente in Lega. Perché un nostro diritto, conquistato facendo la finale di Coppa Italia, viene rimesso in discussione per di più contro un avversario di rango come la Reyer. Con la vecchia formula avremmo giocato una Final Four, invece qui la semifinale ce la dobbiamo conquistare con una partita in più, lo trovo discutibile. Soprattutto perché nel frattempo tutte le altre di serie A giocavano partite ufficiali mentre noi, per mancanza di avversari, abbiamo dovuto inventarci un programma di precampionato che ci ha messo anche in difficoltà”.