L’esperienza del play brasiliano Caio Pacheco alla Carpegna Prosciutto Pesaro sarebbe già ai titoli di coda.
Come riporta Il Resto del Carlino/Pesaro a cura di Elisabetta Ferri, la favola di Caio Pacheco è già finita? Sembra di sì, con finale triste, purtroppo. Il ragazzo brasiliano sbocciato in Argentina, pupillo di Aza Petrovic che lo aveva convocato anche in Nazionale, è troppo immaturo per il campionato italiano.
Il problema è la valutazione iniziale: il campionato argentino vale il nostro? Bastava un mese in prestito in Spagna per misurarne il valore in chiave europea? Eppure anche Pepe Sanchez, che è stato un play di livello eccelso, giura su di lui. Magari Caio lo diventerà pure un bel giocatore. Ma per ora la Vuelle con lui al timone non funziona e si vede lontano un miglio che il suo entusiasmo si è già spento di fronte alle difficoltà e alle facce dei compagni.
Nelle ultime ore alla Vuelle è stato offerto un altro argentino, Lucio Redivo, attualmente a Brindisi con un contratto a gettone al posto di Wes Clark. Bel giocatore, ruvido in difesa e con un gran tiro, il problema è che è una guardia. E nonostante abbia il passaporto italiano è nelle stesse condizioni di Demetrio: per schierarlo bisogna usare un visto da straniero.